La documentazione utile a soddisfare tutti i chiarimenti richiesti sul progetto di “Adeguamento via acquea di accesso alla stazione marittima di Venezia e riqualificazione delle aree limitrofe al Canale Contorta Sant’Angelo” è stata inviata alla Commissione di Valutazione di Impatto Ambientale da parte dell’Autorità Portuale di Venezia. Il progetto nasce dalla necessità di applicare il decreto Clini-Passera per l’individuazione di una via alternativa di accesso al porto passeggeri che allontani le grandi navi da San Marco, salvaguardando però l’eccellenza portuale crocieristica veneziana e italiana. La documentazione integrativa è stata redatta con la collaborazione delle istituzioni competenti a garantire la salvaguardia della laguna e la sicurezza della navigazione. Per estendere la collaborazione anche ad altri istituti, è stato siglato un accordo che prevede la creazione di una task force permanente di esperti che si occuperanno di ogni ulteriore attività di progettazione e monitoraggio del progetto del Canale Contorta Sant’Angelo. Lo studio effettuato evidenzia la grande valenza naturalistica del progetto che trasformerà l’escavo di un canale in un’attività di ricostruzione morfologica, biologica e naturalistica della laguna centrale che si trova in una condizione di degrado dovuta ad un’incontrollata attività di sfruttamento. L’escavo del canale, che non influirà sul regime idraulico della laguna, contribuirà alla realizzazione del piano morfologico della laguna attraverso la ricostruzione di velme e bareme utilizzando sedimi di qualità. Questa soluzione per il Canale Contorta Sant’Angelo risulta essere la migliore alla luce delle alternative studiate che propongono “siti alternativi”: durante due Conferenze dei Servizi svolte nei mesi scorsi, sono emersi i problemi di inadeguatezza tecnico-funzionale e quelli legati alla safety&security dei progetti della nuova stazione crocieristica a Marghera e degli avamporti alla bocca di Lido.

«Abbiamo svolto gli approfondimenti per tempo, con cura e avvalendoci all’aiuto dei massimi esperti della Laguna che sono lieto potranno accompagnarci anche nella eventuale realizzazione dell’opera – ha dichiarato il Presidente dell’Autorità Portuale Paolo Costa – Sono ancor più lieto di constatare che la "necessità " di allontanare le navi da San Marco si stia trasformando nella "virtù" del recupero morfologico e naturalistico della laguna centrale. Mi auguro che l’impegno profuso dai tecnici, dagli uffici dell’Autorità Portuale e dagli esperti che ci hanno supportato, possa essere apprezzato e valorizzato anche dalla Commissione di VIA a beneficio della portualità italiana, della laguna di Venezia e dei lavoratori di questo importante settore che contribuisce a tenere in vita l’economia della nostra città. Mi auguro infine che vengano rispettati i tempi previsti dalla legge e che la risposta arrivi entro il 10 aprile (30 giorni) in modo tale da evitare che il perdurare dell’incertezza peggiori ulteriormente la situazione che ha visto (dall’applicazione del Clini Passera ad oggi) il contrarsi del 14% il livello di attività crocieristica a Venezia e la perdita di 594 occupati, per contare solo quelli diretti».

 
Fonte: Autorità Portuale di Venezia