La società di ingegneria olandese, che ha vinto il bando di gara internazionale per l’ottimizzazione dell’intero progetto del porto offshore-onshore di Venezia, ha presentato oggi all’Autorità Portuale il risultato della propria analisi e delle simulazioni effettuate.
Dopo la riprogettazione dei layout di Royal Haskoning DHV si è ottenuta un’ottimizzazione delle performance dell’intero terminal (offshore e onshore), la creazione di un sistema altamente flessibile ed efficiente oltre che la riduzione del 25% dei costi di investimento e di quelli operativi  relativamente all'equipment. La scelta di utilizzare equipment standard (gru e sistema di movimentazione dei container), già presenti sul mercato, ha consentito infatti di ridurre notevolmente i costi. La progettazione integrata del terminal offshore ed onshore e del sistema di trasferimento nautico hanno consentito di ottenere performance che sono pari a quelle dei  migliori terminal  container del mondo.
La chiave di volta dell’intero sistema sta proprio nell’aver creato una sorta di “nastro trasportatore continuo” – così lo definiscono gli esperti – tra il terminal in altura e quelli a terra (e viceversa) capace di eliminare i tempi morti nelle fasi di carico e scarico dei container e nel loro trasferimento a terra.
Il nastro trasportatore nasce dal lavoro sinergico di gru, carrelli di trasferimento dei container e dalle “mama vessel” le navi semi affondanti che, sfruttando il principio di Archimede e la tecnologia ad aria compressa dei sommergibili della Royal Navy inglese, trasferiscono i container ai terminal di terra.
Un mix perfetto in grado di ridurre fortemente i tempi di percorrenza offshore-onshore rispetto alle normali imbarcazioni oggi sul mercato e che, combinato con le chiatte (“cassette” che trasportano ognuna 384 container), consente una movimentazione a ciclo continuo ed un sistema che lavora sempre a pieno regime e senza doppie movimentazioni (double handling).
In questo modo è possibile gestire con la massima flessibilità anche i picchi operativi dando priorità ai container di pronta consegna e gestendo nei momenti di morbida la consegna dei container meno urgenti.
Il terminal sarà in grado di movimentare circa 1,04 milioni di container, dei 5 milioni di TEU, che gli esperti internazionali, stimano l’Alto Adriatico potrà movimentare entro il 2030.
Una dimostrazione che Venezia può fare la sua parte per rendere l’intero Alto Adriatico capace di attrarre le grandi navi oceaniche coprendo i mercati ovest non serviti dai porti di Trieste, Koper e Rijeka che hanno come hinterland naturale i mercati ad est. E’ dalla collaborazione fattiva di tutti gli scali nord-adriatici (che dovranno  attrezzarsi secondo i programmi vicendevolmente sostenuti in sede NAPA) che si potranno offrire al mercato dello shipping quelle dotazioni infrastrutturali (banchine, piazzali, capacità di inoltro ecc) all’altezza delle esigenze delle grandi navi oceaniche e della capacità (o necessità ) di import e, soprattutto,  export dei mercati di riferimento.
Il valore complessivo dell’opera, da realizzarsi in partenariato pubblico-privato, è stato ridotto di 750milioni di euro ed è oggi stimato in 2.1 miliardi di euro che comprendono i lavori civili, l’equipment e il terminal petrolifero del valore di 625 milioni di euro.  Dell’investimento totale si ipotizza un contributo a carico dello Stato pari a circa 600 milioni di euro spalmabili in 5 anni ed erogabili solo a fronte di un investimento privato di pari o superiore entità. Costruttore e gestore saranno da individuare solo ed esclusivamente con il meccanismo virtuoso e trasparente realizzato tramite gare internazionali e sostenuto dall’Unione Europea.

Alcuni dati di performance del terminal con 2 “mama vessel” e 20 “cassette” operative:
le navi oceaniche (fino a 18.000 TEU ) saranno caricate/scaricate in meno di 24 ore,
produttività massima gru di banchina offshore 34 movimenti/ora
tempo di transito di un container in import dall’ormeggio della nave oceanica sull’offshore al deposito del container a Porto Marghera: minimo 5 ore, massimo 25 ore, 15 ore (media)
trasferimento dei container dal porto in altura a terra tramite “Mama Vessel”: 3 ore e 20 minuti
produttività per metro di banchina in linea con gli standard internazionali, al top a livello europeo: onshore 986 teu/metro; offshore 1.040 teu/metro

TESTO E FOTO: Autorità Portuale di Venezia