Il nuovo presidente dell’Autorità Portuale ravennate, Galliano Di Marco, ha presieduto il suo primo Comitato portuale. Il successore di Giuseppe Parrello, dopo aver confermato Fabio Miletti segretario generale, ha reso noto le priorità dell’ente portuale: l’approfondimento dei fondali, la sicurezza sul lavoro, la Darsena di città, il porto di Marinara, la Cittadella della nautica, il nuovo Terminal container e le crociere

“Stiamo verificando con il Cipe il finanziamento di 70 milioni di euro che il porto di Ravenna attende da tempo” dice Di Marco. “Ma oggi ogni euro viene destinato dal Governo verso gli ammortizzatori sociali per fronte alla pesante situazione economica. Quindi è prevedibile che questo finanziamento slitti ancora. Con la Regione lavoriamo a tenaglia sui ministeri interessati per sbloccare quanto prima questi 70 milioni. Quando arriveranno, siamo pronti a finanziare con risorse dell’Autorità portuale la parte restante dell’investimento. È chiaro che l’approfondimento dei fondali è strategico”.

Di Marco si è soffermato poi sugli aspetti riguardanti il porto turistico di Marinara: "Così com’è oggi mi sembra una cattedrale del deserto. L’asset è la concessione data dall’Autorità portuale. Incontrerò i soci per capire le loro intenzioni ed eventualmente ricercare un partner finanziario. D’altronde, le previsioni che potevano valere nel 2005 o nel 2006 oggi sono completamente mutate. Mille posti barca non sono pochi da riempire. E per fortuna il Governo Monti ha tolto la tassa di stazionamento, altrimenti tutti gli yacht sarebbero migrati all’estero".

Anche per quanto riguarda la Cittadella della nautica, il neo presidente incontrerà a breve la società di gestione. "Il progetto è interessante - dice - ma servono i soldi per finanziarlo. E non ho capito come si pensa di reperirli. Anche in questo caso serve un investitore privato tarato su questo progetto”.

Infine, Di Marco si è espresso sulla Darsena di città: "Ne parlerò a breve con il sindaco Matteucci. Per realizzare l’intervento è necessario un grande fondo immobiliare. Potremmo affidarci a consulenti internazionali. Ne parlerò con le istituzioni ravennati, con le quali ho instaurato un ottimo dialogo".