Dopo aver - positivamente - 'sollecitato' a più riprese nei due anni appena passati il Governo della Ue, "ora inizia il pressing - sottolinea da Bruxelles l'assessore regionale alle Infrastrutture del Friuli Venezia Giulia Riccardo Riccardi - sul Parlamento e sul Consiglio europei (i 27 primi ministri accanto a Manuel Barroso ed Herman Van Rompuy), che nel corso del prossimo anno saranno chiamati in modo congiunto a dare la loro approvazione al prolungamento del Corridoio ferroviario Baltico Adriatico dagli scali delle tre Repubbliche Baltiche, da Helsinki e dalla Polonia sino al sistema portuale Nord-adriatico, attraversando il Friuli Venezia Giulia 'via' Stiria e Carinzia".

Nella capitale comunitaria l'assessore Riccardi, assieme ai 'colleghi' di Veneto ed Emilia-Romagna, Renato Chisso e Paola Gazzolo, al governatore della Carinzia Gerhard Doerfler ed a Paolo Costa, presidente dell'Associazione dei Porti del Nord Adriatico (NAPA/Ravenna, Venezia, Trieste, Capodistria e Fiume), ha incontrato il commissario Ue ai Trasporti, l'estone Siim Kallas, nel corso della conferenza "Corridoio Baltico europeo, unire l'Europa ed oltre ...", promossa da europarlamentari di diverso 'colore' politico italiani, austriaci, polacchi, cechi, estoni, ed in particolare da Antonio Cancian, tra i principali promotori dell'iniziativa, e da Debora Serracchiani.

"Ora non possiamo permetterci ritardi ed indugi", ha evidenziato Riccardi a Kallas (ma il Corridoio può già vantare una serie di successi, ha affermato il commissario Ue ai Trasporti), mettendo in luce il ruolo prioritario del Parlamento Ue e dei suoi parlamentari, "soprattutto di quelli eletti nel nostro territorio, qualora la proposta della Commissione fosse bersagliata da emendamenti non in linea con il masterplan delle reti transeuropee di trasporto indicato dai vertici Ue ad ottobre" ed oggi difeso da Kallas contro possibili "azioni lobbistiche a favore di progetti più piccoli", magari nel solo rispetto di programmazioni nazionali, ha detto.
"La grande qualità tecnica della proposta Barroso e Kallas, e dello stesso Baltico Adriatico - hanno sottolineato Riccardi e Costa - è rappresentata dal fatto che prendono origine e si concludono in un sistema portuale, assicurando così la sostenibilità dell'asse di trasporto a fronte della necessaria multimodalità che l'efficientamento della rete dei trasporti richiede: in questo scenario, che già ora gode di un certo sostegno, che spero diventi un successo ("io sono vicino a voi" sono parole di Kallas), il Baltico Adriatico è una "spina dorsale" degli scali NAPA, cinque porti tra loro complementari in tre Paesi, che stimano una potenzialità 2030 di almeno 6 milioni di Teu/anno conquistando nuovi mercati soprattutto in Austria, Cechia e Baviera, secondo uno studio dell'MDS Transmodal presentato oggi.

L'efficienza del Baltico Adriatico e di tutti i nuovi corridoi individuati da Bruxelles, ha quindi rimarcato l'assessore ai Trasporti del Friuli Venezia Giulia, deve però essere migliorata "eliminando da subito la concorrenza sleale, la discriminazione negli accessi ai terminal, i finanziamenti occulti ai propri 'campioni' nazionali e snellendo le procedure di autorizzazione, anche quelle legate all'utilizzo delle risorse Ue".

Sulla nuova programmazione delle reti TEN si è poi soffermata l'on. Serracchiani, che ha osservato come abbia portato ad un nuovo ruolo del Mediterraneo, in cui il Baltico Adriatico ne rappresenta un "collegamento forte", semprechè connesso ad un sistema ferroviario adeguato e ad una vera rete di strutture retroportuali. Il sistema di relazioni non solo trasportistiche ma più in generale produttive ed economiche individuato da un Baltico Adriatico sino ai porti di Trieste e Monfalcone, Venezia e Ravenna (nella sola Austria, rileva un'indagine delle Ferrovie Austriache, la costruzione di questo Corridoio comporterebbe un aumento del PIL nazionale di circa 20 miliardi di euro) è stato supportato da 14 Regioni europee, tra cui Friuli Venezia Giulia, Veneto ed Emilia-Romagna: "oggi queste stesse Regioni si mettono al servizio del Parlamento europeo e dei suoi parlamentari, con la stessa intensità con cui sinora si è congiuntamente lavorato", ha concluso l'assessore Riccardi, attendendo già nei prossimi mesi una visita della commissione Ue ai Trasporti in Veneto ed in Friuli Venezia Giulia.

Fonte: Sito web - Regione Friuli Venezia Giulia