È necessaria una nuova coscienza civica per infondere il rispetto per il mare. Solo così si possono ottenere risultati più rapidi e più efficaci dal punto di vista ambientale.
È quanto emerso dal convegno "Sistemi di gestione ecocompatibile degli approdi turistici nel golfo di Trieste", organizzato dall’Autorità Portuale di Trieste in collaborazione con al Riserva Naturale Marina di Miramare e il WWF, a cui venerdì scorso hanno partecipato i più autorevoli esperti in materia.

Se fino a pochi decenni fa - come ha ricordato la presidente dell’Autorità Portuale Marina Monassi, introducendo l’incontro - non si parlava di salvaguardia ambientale, oggi è diventato un imperativo tutelare una risorsa così importante per il territorio, che sta mostrando diversi segnali di crisi.

Lo ha confermato nel suo intervento Renato Grimaldi, direttore Direzione Protezione Natura del Ministero dell’Ambiente, menzionando anche alcuni dati rivelatori tra cui la densità del catrame nel Mediterraneo (38 mg), uno degli inquinati più diffusi del pianeta e la concentrazione nel Mediterraneo del 25% del traffico globale di idrocarburi. Inoltre, la crisi ittica che sta investendo anche l’Italia, la notevole fruizione turistica delle coste e l’elevato traffico marittimo hanno portato ad una concentrazione di impatti negativi, da affrontare con una politica non più dissipativa delle risorse e cercando di evitare la costruzione, ad esempio, di porti turistici all’interno di porti commerciali e industriali. Il rischio per i natanti è di dover attraccare in un porto dove c’è un susseguirsi di strutture cementificate, che certamente non giocano a favore dell’attrattività della zona. In diversi posti, infatti, i porti turistici sono stati costruiti approfittando dell’elevata percentuale di spazio poco inutilizzato.

Sostenibilità ambientale e sviluppo economico sono anche tra gli obiettivi dell’amministrazione comunale. Lo ha sostenuto il sindaco di Trieste Roberto Cosolini durante gli indirizzi di saluto e il concetto è stato sottolineato anche dall’assessore all’ambiente Umberto Laureni, delineando le principali azioni della politica ambientale comunale: immediatezza delle azioni in risposta ai segnali di allarme rilevati; trasparenza delle attività anche tramite l’organizzazione di una conferenza annuale per monitorare lo "stato di salute" in funzione dell’inquinamento; verifica gestionale della qualità e della sicurezza. Ha inoltre anticipato la creazione dell'Ufficio per il risparmio energetico e le energie alternative, al quale affidare sull'argomento un ruolo attivo di promozione, informazione e ricerca.

Da anni di sostenibilità ambientale se ne occupa anche la Riserva Marina di Miramare. Presente all’incontro, nel ruolo di moderatore del convegno, il direttore Maurizio Spoto che ha portato l’esempio della positiva collaborazione attivata con il vicino porticciolo di Grignano. Come ha potuto illustrare anche Roberto Agostinis della Capitaneria di Porto di Trieste nel suo intervento sulla disciplina dei rifiuti per le imbarcazioni da diporto, il porto turistico di Grignano è l’unico della provincia ad essersi dotato di un sistema integrato di raccolta rifiuti.

Gli approdi devono dunque diventare modelli di gestione ecocompatibile, vista la loro importanza sia dal punto di vista turistico-economico, sia dal punto di vista ambientale, visto che, come ha spiegato Marco Francese, portavoce dell’Area Marina Protetta di Miramare, sono anche fonti di biodiversità. I luoghi chiusi e raccolti del porto sono infatti un ottimo rifugio per alcuni tipi di pesci, perfetti luoghi di caccia per altri, perfino luoghi di ripopolamento e di riserva di cibo.


Elisa Tunini