Una stretta connessione tra lo sviluppo del sistema dei trasporti e di quello economico, nell’ottica del completamento di una rete integrata dell’intera Europa Centrale: lo hanno auspicato i partecipanti alla prima sessione di lavoro del settimo Consortium meeting del progetto SoNorA - South North Axis - finanziato dal Programma Central Europe, al quale partecipano, fra gli altri, la Regione Veneto (capofila) e la Regione Friuli Venezia Giulia.

Lo sviluppo dei porti del Nord Adriatico - ha affermato Riccardo Riccardi, assessore alle Infrastrutture, Mobilità, Pianificazione territoriale e Lavori pubblici della Regione Friuli Venezia Giulia, nel corso di una conferenza stampa alla quale era presente anche Renato Chisso, assessore alle Infrastrutture e Trasporti della Regione Veneto - non può prescindere da una piena integrazione con la rete di trasporto nel suo complesso e, più in generale, con le direttrici verso l’Europa Centrale. Fondamentale è una collaborazione concreta tra gli scali portuali - e durante il meeting si sono espressi favorevolmente in tal senso sia Maurizio Salce per l’Autorità Portuale di Trieste che Masa Cerlatic, responsabile Ricerca e Sviluppo Autorità Portuale di Koper/Capodistria - e i relativi retroporti chiamati, tutti insieme, a sostenere la sfida per la gestione dei traffici vero il Nord Europa, attraverso il Corridoio baltico-adriatico.

A giugno/luglio di quest'anno, la Ue avrà pronta una prima mappatura del cosiddetto core network, cioè di quegli assi strategici e indispensabili per l’Europa, finanziati dalla Ue: i cosiddetti PP/Progetti Prioritari, che dovranno poi seguire un lungo iter di definitiva approvazione. Questa scadenza estiva, sotto la presidenza polacca del II semestre 2011, sarà fondamentale per il PP 23, il Corridoio Baltico-Adriatico sostenuto dalle regioni italiane, polacche, austriache, slovacche e della Repubblica Ceca (firmatarie della ''Dichiarazione'' di estensione a Sud di questa direttrice ancora nel 2009).

Questa "rotaia" baltico-adriatica rappresenta una priorità che ci ripromettiamo di sostenere con forza in Europa, anche attraverso il progetto SoNorA - ha affermato l’assessore Riccardi - perché è l’unica in grado di legare i due porti di Gdansk e Gdynia, terminali Nord del Corridoio, agli scali di Trieste, Monfalcone, Venezia e Ravenna, ed a suscitare così nuove crescite economiche in tutto il territorio attraversato dalla direttrice ferroviaria. Ciò non significa escludere altre Nazioni - ha però precisato l'assessore Riccardi - in quanto un asse che dall'Austria scenda verso il Nord-Est italiano può puntare direttamente a collegare non solo i porti di Ravenna, Venezia e Trieste ma anche quelli di Capodistria e, in prospettiva di Fiume, in Croazia, prossimo partner comunitario.

Un’iniziativa che darebbe ancora maggior impulso all’avvio del "superporto di Trieste e di Monfalcone" promosso da UniCredit e ai programmi di sviluppo dei porti di Capodistria e di Venezia.


Federica Zar


La parola all'assessore alla Mobilità e Trasporti della Regione FVG Riccardo Riccardi

''Riconoscere l'Alto Adriatico come sistema portuale del Sud Europa'': è questa la scommessa e l'impegno, come ha ricordato oggi a Trieste l'assessore regionale alla Viabilità e Trasporti Riccardo Riccardi, che deve coinvolgere l'intero arco adriatico settentrionale - da Ravenna a Fiume, passando per Venezia, Monfalcone, Trieste e Capodistria - per competere con altri range portuali, con gli scali Nord europei di Rotterdam, Amburgo, Anversa.

Riccardi ha confermato quest'esigenza concludendo nel capoluogo giuliano la prima parte dei lavori dedicati al progetto Ue 'SoNorA-South North Axis' per il miglioramento delle infrastrutture e dei servizi di trasporto nell'area dell'Europa centrale, finanziato da fine 2008 a febbraio 2012 da Bruxelles con oltre 5,5 milioni di euro, e che oggi ha visto la partecipazione, tra gli altri, dei rappresentanti delle Regioni Veneto e Carinzia, dell'Unioncamere veneta, del Porto di Capodistria.
SoNorA, a cui partecipano 25 partner di sei Paesi europei (oltre all'Italia, Austria, Cechia, Germania, Polonia e Slovenia), prefigura su ampia scala le necessità stradali e ferroviarie di un'ampia parte dell'Europa centrale e tra queste individua anche quel corridoio su rotaia Baltico-Adriatico per il quale 14 Regioni europee, di fatto guidate da Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia-Romagna, Carinzia e Stiria, stanno pressando sulla Ue affinchè venga esteso sino all'Adriatico e non si fermi, partendo dai porti polacchi di Gdansk e Gdynia, a Vienna e Bratislava.

''Proprio attraverso la direttrice estesa baltico-adriatica e le progettualità di SoNorA - ha evidenziato Riccardi - vogliamo mettere a disposizione dell'Europa centrale, con un'occhio di riguardo alla Baviera, gli scali marittimi adriatici, un sistema portuale senza confini regionali o nazionali, all'insegna di una nuova collaborazione, indispensabile e naturale per recuperare quella competitività a livello europeo che trova il suo presupposto economico in un risparmio di cinque giorni di navigazione per le grandi portacontainer che dall'Estremo Oriente scelgono l'Adriatico rispetto al Nord Europa''. Un risparmio in costi d'esercizio che, ha ricordato Maurizio Salce in rappresentanza dell'Autorità portuale di Trieste, si può tradurre in circa 50 milioni di euro all'anno.

''Ma all'Adriatico settentrionale - ha osservato l'esponente del Governo regionale - non basta una direttrice Sud-Nord che scavalca le Alpi, grazie ad una ferrovia Pontebbana tecnologicamente avanzata e in grado di supportare il triplo dell'attuale traffico merci''. Occorre, ha infatti precisato Riccardi, sviluppare anche l'asse Ovest-Est e, in questo ambito, deve essere realizzata la connessione diretta tra i porti di Trieste e Capodistria, porzione centrale di quel collegamento da Ravenna allo scalo sloveno (che l'anno passato ha trattato 477 mila Teu, ha indicato Masa Certalic, dell'Ufficio Sviluppo di Luka Koper) in grado di soddisfare le richieste economiche e commerciali dei mercati del Centro Europa e dei 100 milioni di persone che vivono tra Adriatico e Mar Baltico.


Fonte: Ufficio stampa - Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia