Il presidente dell'Autorità portuale di Venezia, Paolo Costa, ha commentato positivamente la decisione dell'ultimo Consiglio dei ministri di dare l'ok ai progetti presentati dal Porto di Trieste, ribadendo che al via libera a Trieste non corrisponde uno stop a Venezia.

"Ben vengano investimenti di Unicredit o di altre banche - ha aggiunto il vertice dell’Authority veneziana - visto che anche a noi hanno già dato la loro disponibilità Unicredit e altre banche, non solo italiane, ma, nel rispetto delle procedure di legge, noi vogliamo prima avere un progetto approvato".

"Stiamo finalmente passando - ha proseguito - da un'idea aziendalistica, come quella iniziale di Monfalcone, all'inquadramento delle legittime aspettative degli investitori in una strategia di interesse generale, che posso dire è totalmente condivisa a livello europeo e internazionale, visto che i più grossi sponsor sono i Governi sloveno e croato. La condizione per il successo passa attraverso un salto di scala, per cui bisogna decidere se vivacchiare tutti, restando buoni porti, ma senza un reale aiuto alle attività produttive, o fare sistema tra porti dell'Alto Adriatico, cercando di vincere una grande sfida europea, anche nel nome del Paese e del Nordest".

Dall’Autorità Portuale di Venezia arriva anche la comunicazione della riunione a breve organizzata a Palazzo Chigi alla presenza dei ministri competenti e delle Autorità portuali di Venezia e Trieste, per esaminare l'intero pacchetto del nord Adriatico e in questa sede dare l'eventuale via libera ai progetti.

"Questa - ha ripreso Costa - sarà l'occasione per avviare un discorso sempre più importante: l'Alto Adriatico, per diventare un minimo più considerato dai caricatori europei come porti seri, deve passare dagli attuali 1,5 milioni di teu a otto-dieci milioni. Per questo, pur essendo in ogni caso comunque costretto per legge a collaborare, sono il primo a suggerire che abbiamo tutti da guadagnarci, mettendoci insieme, e che quindi, se a partire saranno anche Monfalcone o Trieste, per me è tutto grasso che cola. E mi pare che i ministri competenti abbiano preso coscienza di questo".