L'Amministrazione regionale del Friuli Venezia Giulia affronterà, insieme agli Enti locali, anche con i cittadini, il percorso di analisi del progetto preliminare della linea ferroviaria ad alta capacità/alta velocità. È questa la decisione assunta il 9 febbraio, al termine dell'ultimo dei quattro confronti voluti dall'assessore regionale alle Infrastrutture Riccardo Riccardi, per definire il metodo di valutazione del progetto, e che ha coinvolto nell'arco di due giorni tutti gli Enti locali interessati. All'incontro di questo pomeriggio hanno partecipato, assieme allo stesso Riccardi e a rappresentanti di RFI-Rete Ferroviaria Italiana, amministratori della Provincia di Gorizia e dei Comuni di Doberdò del Lago, Gorizia, Monfalcone, Ronchi dei Legionari, San Canzian d'Isonzo, Staranzano e Turriaco.

La ferrovia ad alta capacità/alta velocità è, come ha precisato Riccardi, un'opera particolarmente complessa, per la cui realizzazione è necessaria prima di tutto la condivisione di un metodo che favorisca un ampio coinvolgimento di tutti, per consentire di approfondire i diversi aspetti connessi alla sua realizzazione e quindi di formulare pareri e osservazioni, con l'obiettivo comune di ottenere il minor impatto ambientale possibile. Per questo motivo la Regione si è fatta carico di essere garante, nei confronti dello Stato e di RFI-Rete Ferroviaria Italiana, non solo rispetto alla tempistica ma proprio anche rispetto al coinvolgimento del territorio. E dunque non mancheranno, in proposito, com'è stato deciso proprio nell'incontro di questo pomeriggio, delle assemblee pubbliche, "per permettere anche alla popolazione - come ha sottolineato Riccardi - di ottenere risposte vere rispetto a dubbi e perplessità e non quelle che talvolta si leggono e che appaiono spesso strumentali".

Gli incontri di questi giorni sono peraltro già serviti a fare chiarezza su alcuni aspetti. Gli edifici da espropriare e demolire, ad esempio, sono in numero di gran lunga inferiore a quanto paventato. ''Confondiamo un elenco di punti di 'ricettori', ovvero misuratori per tener sotto controllo i rumori - ha spiegato l'assessore - con la necessità di abbattere delle case. Il lavoro che stiamo compiendo consiste proprio nel mettere ogni sindaco nelle condizioni di rispondere ad ogni domanda posta dai suoi concittadini''. Ma in ogni caso ''tutto quello che abbiamo letto su centinaia di case da abbattere non corrisponde al vero''.

Precisati anche aspetti procedurali, legati al fatto che negli ultimi giorni di dicembre sono state avviate le procedure di valutazione di impatto ambientale e di localizzazione, che prevederebbero tempi stretti per raccogliere le considerazioni degli interessati. Anche su questo la Regione - ha spiegato Riccardi - si farà garante nei confronti di tutti i Comuni del fatto che qualsiasi determinazione non sarà attuata prima che ogni amministrazione sia messa nelle condizioni di sapere e di presentare osservazioni, dopo aver ascoltato tutti i cittadini, anche perché è impensabile che il tecnico di un singolo Comune possa esprimersi su un progetto così complesso nei termini stretti previsti dalla legge''. Come nelle precedenti occasioni, anche al termine del confronto odierno è stata espressa da tutti i presenti una valutazione positiva sul metodo proposto da Riccardi.

''Credo - ha detto Mara Cernic, assessore all'ambiente della Provincia di Gorizia - che l'incontro sia andato proprio nella direzione desiderata sia dall'assessore Riccardi che da noi, quale espressione del territorio''. E dunque c'è ''ampia condivisione del percorso di analisi del progetto e anche nei suoi aspetti di dettaglio''. ''Un'opera di questo genere - ha aggiunto l'assessore Cernic - che ha un inevitabile impatto nel mandamento Monfalconese per questioni logistiche in un'area densamente abitata e poi sul Carso, caratterizzato da un ecosistema molto fragile, richiede per la sua realizzazione condivisione, partecipazione e dialogo''.


Fonte: Ufficio stampa - Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia