UniCredit non intende indietreggiare sul progetto del superporto di Trieste e Monfalcone e andrà avanti. Lo ha sottolineato all'Ansa un portavoce del gruppo bancario "sollecitando un'approvazione dell'accordo Stato-Regione che possa dare certezza di regole e consenta di proseguire negli investimenti".

Intanto UniCredit sospende il convegno "Lo spazio mediterraneo della mobilità e l'Europa - Una svolta nella logistica" previsto per venerdì 11 febbraio a Trieste, "in attesa di chiarezza sulla politica del Governo" e si susseguono i commenti da parte delle istituzioni e delle autorità.

L’europarlamentare Debora Serracchiani punta il dito contro "le inadempienze di una Giunta regionale la cui autorevolezza esce definitivamente distrutta da questa vicenda" e ribadisce il ruolo della portualità dell'Alto Adriatico che "dovrebbe essere una delle priorità di qualsiasi esecutivo nazionale, non terra di conquista per ministri o cordate, ed è evidente - ha aggiunto la Serracchiani - che senza il coordinamento e il coinvolgimento di tutti i soggetti, pubblici e privati, il vantaggio di uno sarà di breve respiro".

Dell’importanza di fare sistema ne è convinto anche il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza che esorta a proseguire con il progetto e a prendere coscienza che "l'Alto Adriatico è un porto solo". "Dobbiamo andare avanti con il progetto Unicredit coinvolgendo Capodistria e magari anche Venezia. Rotterdam movimenta 10 milioni di teu e tutta Italia nove. O facciamo sistema o saremo morti".

Maria Teresa Bassa Poropat, presidente della Provincia di Trieste, definisce la situazione "paradossale": "evidentemente c'è una debolezza dal punto di vista politico della Regione, che dovrebbe incidere a livello nazionale, e invece mi sembra che non contiamo nulla".

"Una decisione grave" il commento di Franco Belci, segretario della Cgil del Friuli Venezia Giulia, che sostiene che non c’è troppo da meravigliarsi sulla scelta del Governo di dirottare i finanziamenti sul progetto della piattaforma d’altura di Venezia. In fondo - ha spiegato - "il Governo da tempo non sembrava troppo convinto, tanto che la presentazione del progetto era stata rinviata tre volte. E il ministro Matteoli, il 3 ottobre, aveva esplicitamente espresso il proprio sostegno alla candidatura avanzata dal presidente dell'Authority veneziana Paolo Costa, sottolineando come quel progetto non comportasse alcuna spesa per le casse pubbliche. A una precisa domanda sul superporto Trieste-Monfalcone, Matteoli aveva invece risposto che per la sua realizzazione c'erano seri problemi di logistica, che evidentemente il Governo non aveva alcuna intenzione di risolvere".

Sulla questione della battuta d’arresto su progetto del superporto di Trieste e Monfalcone, è intervenuto anche il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia: "Nessuna guerra tra poveri per i porti dell'Alto Adriatico, tra gli scali di Venezia e Trieste ci deve essere puntuale coesistenza". "Ho l'impressione - ha aggiunto - che uno come Ghizzoni possa condividere l'idea di due importanti realtà portuali per l'Europa. Con l'allargamento di Suez crescerà il traffico navale verso l'Europa. Io già ho chiesto a UniCredit, sapendo dell'interesse verso Monfalcone e Trieste, un'attenzione per Venezia. I veneti, comunque, vanno avanti".

Al termine di un colloquio telefonico con il ministro degli Affari esteri Franco Frattini, il presidente della Regione FVG Renzo Tondo fa sapere che il progetto di UniCredit ha il pieno appoggio del governo. ''Non è tempo di fermarsi a illazioni o di dividersi in diverse tifoserie. Stiamo parlando di argomenti essenziali per il futuro del Paese e non di questo o di quel porto. Il modello proposto da Unicredit propone una nuova cultura, europea, dell'organizzazione portuale. E in questo suo primo sviluppo riguarderà l'intero Alto Adriatico. Il progetto della piattaforma logistica va dunque avanti, senza alcun disimpegno da parte del governo nazionale''. Si tratta certamente, hanno condiviso Tondo e Frattini, di un'operazione complessa, che richiede sinergie ed obiettivi comuni sia nell'intervento privato che in quello pubblico, ma è soprattutto un progetto che esige una nuova regolamentazione nella gestione dei porti italiani e, forse, la vera fatica sta qui: far maturare tutte le condizioni che permettano di superare visioni ristrette per farci entrare in un'ottica di scala internazionale. Il ministro Frattini, che affronterà con i colleghi di governo la questione, ha garantito al presidente Tondo il pieno impegno dell'esecutivo sul progetto della piattaforma logistica Monfalcone e Trieste, il che consentirà alla Regione Friuli Venezia Giulia di fare la sua parte.