Il progetto del terminal off shore di Venezia, che ha suscitato una battuta d’arresto al progetto del superporto di Trieste e Monfalcone, era stato presentato al Ministro delle Infrastrutture e Trasporti Altero Matteoli lo scorso settembre.

Ma quali sono le caratteristiche di questo ambizioso progetto?
Vediamone alcuni aspetti (consultabili sul sito dell'Autorità Portuale di Venezia).

Il progetto veneziano, ambizioso, tecnologico e innovativo, prevede la realizzazione di una piattaforma d'altura a circa 8 miglia al largo della bocca di porto di Malamocco, in un’area dove i fondali hanno una profondità naturale di 20 m, per permettere alle più grandi navi di toccare il porto di Venezia senza scavare ulteriormente i canali lagunari.

Secondo il progetto, sarà inoltre possibile distribuire le merci ai mercati europei e italiani sfruttando di volta in volta gli scali terrestri più convenienti. Il terminal diventerà dunque l’anello di congiunzione tra i poli logistici esistenti e i traffici marittimi del commercio globalizzato.

I settori di traffico della piat
taforma d'altura
La piattaforma d'altura tratterà principalmente petrolio, rinfuse e container.
Per quanto riguarda il settore petrolifero il terminal sarà collegato agli impianti della costa con delle tubazioni pipeline. In questo modo le navi petroliere saranno estromesse dalla laguna, attuando quanto previsto dalla legislazione speciale per Venezia.
Il nuovo terminal accoglierà anche le navi portacontainer dal maggior pescaggio, dando supporto alla piattaforma logistica e ai terminal portuali di Marghera per la movimentazione dei container.

Benefici della piattaforma d’altura

La realizzazione del terminal d’altura porterà benefici occupazionali e economici, e avrà ripercussioni benefiche anche sull’ambiente. Infatti far arrivare le merci a Venezia significa:
• risparmiare 5 giorni di navigazione, riducendo le emissioni di anidride carbonica (per ogni container movimentato verso Monaco via Venezia anziché via Amburgo possono essere emessi fino a 97 kg di CO2 in meno);
• ridurre gli escavi dei canali portuali (risparmio economico e beneficio ambientale);
• aumentare la sicurezza della navigazione all’interno della laguna.

 
Fonte: sito web Autorità Portuale di Venezia