Il Gruppo Unicredit, impegnato a lanciare attraverso Unicredit Logistics il progetto del superporto di Trieste e Monfalcone per attirare i traffici marittimi verso l’Alto Adriatico, ha recentemente manifestato il proprio interesse per il piano di ampliamento dello scalo di Capodistria (che prevede la costruzione di un terzo molo dedicato al traffico container) e per la realizzazione della bretella ferroviaria tra Capodistria e Divaccia.

Secondo Maurizio Maresca, vicepresidente di Unicredit Logistics, si tratta di due iniziative diverse seppur complementari: l’operazione in Slovenia, dove il Gruppo è ben radicato - precisa Maresca - va interpretata come puramente finanziaria, di "project financing", mentre il progetto del superporto di Trieste e Monfalcone è considerato un investimento strategico per Unicredit. L’interesse manifestato per Capodistria esalterà il valore del Corridoio Adriatico Baltico che passa per Monfalcone e va diretto a Nord, attraverso la Pontebbana.

Il progetto del superporto, in cui converge anche l’interesse del gruppo Maersk e di altri operatoti logistici, si focalizza al momento sullo scalo isontino, perché possiede tutti i requisiti infrastrutturali di collegamento con le ferrovie per dirigere i traffici verso il Nord Europa. La tratta ferroviaria Monfalcone-Trieste è, infatti, già satura e solo la realizzazione del Corridoio 5 con i binari per l’alta velocità-alta capacità potrà risolvere questo problema.

Per la Slovenia, secondo il ministro sloveno Vlacic, la bretella di collegamento tra il porto di Capodistria e Divaccia è “prioritaria”, sarà realizzata velocemente e si collegherà con Lubiana, dove sono già pronti i tratti ferroviari per Maribor e Budapest.