Ieri mattina, 5 ottobre, nella sala consiliare del Municipio di Monfalcone, rappresentanti di diverse istituzioni e operatori del settore hanno partecipato alla presentazione della nuova proposta di Piano regolatore portuale, elaborata dalla Capitaneria di porto.
All'incontro erano presenti l'assessore regionale alle Infrastrutture di trasporto Riccardo Riccardi, il sindaco di Monfalcone Gianfranco Pizzolitto, il presidente della Provincia Enrico Gherghetta, i consiglieri regionali Roberto Marin e Federico Razzini, i rappresentanti degli Enti che in questi ultimi anni hanno contribuito allo sviluppo dello scalo, in particolare l'Azienda speciale della Camera di commercio e il Consorzio per lo sviluppo industriale, oltre a numerosi operatori portuali.

Le linee del Piano regolatore sono state illustrate dal comandante della Capitaneria, Giuseppe Romano. Esso prevede uno sviluppo delle banchine di 3.600 metri in grado di ospitare contemporaneamente 12 navi, con una zona riservata ai traghetti, e mezzi da sbarco mobili in modo da poter essere impiegati in modo flessibile. Le aree per i servizi logistici alle spalle delle banchine arrivano a 2,5 milioni di metri quadrati, con uno scalo ferroviario e gli impianti di tipo ambientale (trattamento rifiuti e acque).

L'assessore Riccardi ha rilevato come la presentazione del Piano regolatore rappresenti un'occasione importante, perché si avvia in questo modo formalmente un percorso in cui tutti i protagonisti sono coinvolti. Nel merito delle proposte elaborate dall'Autorità marittima, l'assessore ha detto che "la programmazione deve necessariamente guardare al futuro, restando però con i piedi per terra".
"Lo scalo di Monfalcone - ha detto l'assessore - è certamente importante per la città ma è altrettanto importante per il Friuli Venezia Giulia. Per questo le strategie sul suo futuro devono essere concepite in una logica di sistema, che tenga conto non solo degli altri due porti regionali ma anche di quelli di tutto l'arco dell'Alto Adriatico, trovando un equilibrio tra la competizione e la valorizzazione delle specifiche vocazioni".
Proprio nella "logica di sistema" la Regione, ha detto Riccardi, si assumerà la responsabilità di una sintesi dopo che saranno emerse le varie posizioni sulle proposte indicate nel Piano elaborato dall'Autorità marittima. Un ruolo dunque di punto di riferimento in materia portuale che, del resto, è stato riconosciuto esplicitamente alla Regione dallo stesso sindaco di Monfalcone Pizzolitto e da altri nel dibattito seguito alla presentazione.

Sullo sfondo è emerso il problema della "governance" dei porti del Friuli Venezia Giulia. La legge statale 84 del 1994 in materia portuale, sulla cui base la Capitaneria ha presentato il Piano, è infatti in fase di modifica. Nello stesso tempo, le competenze in materia di concessioni in area di demanio portuale sono state trasferite dallo Stato alla Regione.
Si tratta allora di capire chi, nel prossimo futuro, avrà il compito di predisporre e di approvare i Piani regolatori portuali. La questione è in fase di approfondimento, e troverà una sintesi in un disegno di legge di iniziativa della Giunta regionale.

6 ottobre