Dal 50° Salone Nautico di Genova, inaugurato sabato 2 ottobre dal ministro delle infrastrutture e dei trasporti Altero Matteoli, le prime riflessioni sul settore nautico, che deve fare i conti con la crisi economica che l’ha investito, con la scarsità delle risorse e con la rigidità delle procedure. Eppure si avvertono anche timidi segnali di ripresa e un sano ottimismo.

A richiamare la maggiore attenzione è lo scenario economico: nell'ultimo biennio il fatturato globale della nautica ha subito una contrazione del 31%. Le risorse sono finite, ha detto il presidente di Ucina Francesco Albertoni: "quelle economiche, quelle intellettuali, quelle umane. E quando le risorse sono poche ha senso investire dove vi sono maggiori possibilità di sviluppo". La nautica da diporto è dunque un settore in cui il Governo deve concentrare i suoi sforzi. "E investire - ha aggiunto - non tanto in risorse ma in attenzione, lavoro, innovazione legislativa, portando avanti quella semplificazione che è la forma più intelligente di incentivazione".

Con una metafora calcistica, il presidente di Ucina Confindustria nautica Albertoni ha rilanciato la palla nella "metà campo del governo che ha tutti gli strumenti di agire". Matteoli ha raccolto la metafora rispondendo che "in campo giocano gli imprenditori", il governo "non può che fare l'arbitro e ha l'obbligo di fare in modo che questi possano muoversi senza vincoli".

La mancanza di posti barca, è sicuramente uno dei vincoli alla crescita: "I cugini transalpini - pur avendo meno chilometri di costa dell'Italia, hanno il doppio di ormeggi" ha spiegato il ministro a margine dell’inaugurazione. "Tuttavia - ha proseguito - qualcosa in questo settore si sta finalmente muovendo. Ci sono già una decina di porticcioli che stanno per partire e questo è un segnale che non deve essere sottovalutato". Matteoli auspica che le Regioni e i Comuni accelerino su queste operazioni "perché ci sono alcune di queste strutture che hanno terminato l'iter e dovrebbero partire proprio all'inizio dell'anno".

Si deve risolvere, inoltre, il tema della semplificazione delle procedure a cominciare da una gestione più corretta delle conferenze dei servizi. Un altro problema ancora non risolto è quello dei canoni demaniali che trova un forte limite nella legge finanziaria 2007 e sul quale Matteoli si è impegnato ad adoperarsi.

"Il Governo - così ha promesso il ministro - non si tirerà indietro per sostenere e contribuire al rilancio della nautica". È un settore, del resto, che, con 2,5 miliardi di euro prodotti direttamente e altri 5 miliardi dipendenti dal turismo di settore rappresenta il 20% del cluster marittimo ed è una delle eccellenze italiane a livello internazionale.