Grazie all’elevata vocazione intermodale, alla sua efficiente rete di collegamenti e alla zona franca, Trieste offre una via privilegiata verso l’Est e i mercati centroeuropei. Lo conferma in una nota il Centro studi SRM (collegato al Gruppo Intesa Sanpaolo), nella 4° edizione del Rapporto "Italian Maritime Economy” presentata al convegno: Scenari e geomappe di un Mediterraneo nuovo crocevia: l’Italia sulla Via della Seta, che si è svolto nella Sala delle Assemblee del Banco di Napoli.

La ricerca contiene un focus di approfondimento sulla Belt & Road Initiative della Cina (anche conosciuta come Via della Seta); si tratta di un piano di investimenti infrastrutturali che modificherà gli assetti della portualità e delle rotte da/verso l’estremo oriente con impatti significativi sui porti del Mediterraneo e sul Nord-Europa.
Le analisi sono state realizzate in collaborazione con l’Università “Erasmus” di Rotterdam, la Kühne Logistics University di Amburgo ed il SISI-Shanghai International Shipping Institute con cui SRM ha siglato un protocollo di intesa per studi e ricerche congiunte.

Novità di quest’anno è l’utilizzo di una metodologia di ricerca innovativa di SRM: si tratta di un database di nuova creazione, con una serie storica comprendente circa 800.000 dati di posizioni navali che indicano, attraverso geo-rilevazioni, gli spostamenti di oltre 800 navi portacontainer di media e grande dimensione che navigano intorno al globo terrestre. Tale metodologia ha consentito la costruzione di una serie di geo-mappe che hanno rilevato la dinamica e la presenza dei flussi navali container nel Mediterraneo e a livello mondiale. Si tratta di un approccio innovativo utilizzato da SRM per comprendere i trend del commercio internazionale e la direzione delle merci verso i mercati di sbocco, nonché i cambiamenti che gli investimenti cinesi stanno determinando a livello globale. Da queste geo-mappe emergono ancora più chiaramente i fenomeni che attestano la maggiore centralità del Mediterraneo nello scenario geo-economico mondiale.

L'evento è stato aperto da Maurizio Barracco, presidente del Banco di Napoli, e Paolo Scudieri, presidente di SRM. E’ seguito l'intervento del Ministro per la Coesione territoriale e il Mezzogiorno, Claudio De Vincenti. I risultati del Rapporto sono stati illustrati da Massimo Deandreis, direttore generale di SRM, e Alessandro Panaro, responsabile dell’Area di Ricerca Maritime & Mediterranean Economy di SRM. E’ seguita una tavola rotonda in cui hanno discusso di questi temi: Zeno D’Agostino, presidente Assoporti; Ferdinando Nelli Feroci, presidente IAI; Francesco Profumo, presidente Compagnia di San Paolo; Pietro Spirito, presidente Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale; Giuseppe Tripoli, segretario generale Unioncamere. Ha moderato Alessandro Barbano, direttore de “Il Mattino”.
"Quest’anno abbiamo arricchito il Rapporto con un’innovativa metodologia di geo-rilevazione elaborando oltre 800.000 dati di posizioni navali negli ultimi 5 anni" - afferma Massimo Deandreis, direttore generale SRM - "ed emergono ancor più chiaramente i segni di una accresciuta centralità del Mediterraneo nel contesto geo-economico mondiale e il rafforzamento della rotta Sud Mediterraneo/Suez/Golfo/Cina. Di questo fenomeno l’Italia tutta può beneficiare fortemente. I porti del Nord, Genova e Trieste, come gate per l’accesso alla parte centrale dell’Europa. Quelli del Sud Italia, tanto sulla dorsale tirrenica che su quella adriatica, come terminali a servizio dell’intero sistema industriale italiano. Ma occorre investire urgentemente sui collegamenti ferrovia-porti, sull’intermodalità e su una logistica portuale più efficiente. È su questi aspetti che si gioca la vera partita, anche per il futuro del Mezzogiorno”.

Credit ph. Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale