Trieste come porto di riferimento per la Baviera, dopo Amburgo e Rotterdam: questo lo scenario possibile emerso durante la presentazione dello scalo giuliano svoltasi a Monaco, alla presenza di Beate Merk, ministro bavarese per gli Affari europei e i Rapporti regionali; Pietro Benassi, ambasciatore d’Italia a Berlino; Peter Kammerer, vicedirettore della Camera di Commercio di Monaco e della Baviera Superiore; Debora Serracchiani, Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia; Zeno D’Agostino, Commissario dell’Autorità portuale di Trieste.

Trieste è importante per l’economia della Baviera, è la nostra porta nel Mediterraneo verso i Paesi asiatici – ha affermato Beate Merk, mentre Debora Serracchiani ha sottolineato gli sviluppi nel settore ferroviario in corso a Trieste, nonché la strategicità che  lo scalo riveste per il Governo italiano.

Stiamo lavorando per portare Trieste nelle dinamiche della logistica internazionale – ha dichiarato D’Agostino – e la sala gremita di operatori e la presenza di un nutrito parterre di Autorità durante la due giorni di presentazioni e incontri tra Monaco e Norimberga è segno che i legami tra lo scalo giuliano e la Germania sono forti sia dal punto di vista istituzionale, che commerciale.  Abbiamo avuto una buona reazione dal mondo della logistica e dello shipping, ma anche dagli imprenditori interessati a investire nel nostro scalo.

Tra gli operatori triestini presenti agli incontri, Paolo Nassimbeni, project cargo e logistic manager della Samer & co Shipping, ha snocciolato i numeri e le potenzialità del Gruppo. Una flotta di 15 navi, con 12 partenze/arrivi settimanali, collega i terminal Samer di Trieste alla Turchia, totalizzando un traffico di circa 200.000 veicoli pesanti all’anno, che da Trieste raggiungono via camion e in parte via ferrovia le destinazioni del Centro Europa. Tra i vari progetti, oltre a un potenziamento dei collegamenti ferroviari verso la Germania, Samer sta puntando a promuovere lo scalo triestino come varco naturale per le merci di provenienza mediterranea come i prodotti agricoli e porto d’imbarco (sia container che break bulk) per prodotti e macchinari di produzione germanica destinati all’esportazione. 

Per i servizi container verso l’Intramed e soprattutto verso l’Estremo Oriente la parola è passato a Fabrizio Zerbini, presidente di Trieste Marine Terminal, che ha evidenziato i diversi vantaggi del routing “via Trieste”, nonché l’affidabilità dei servizi del Molo VII e le tariffe competitive del terminal.  Ampio approfondimento anche sull’offerta intermodale “in partnership con l’importante gruppo ferroviario internazionale (Rail Cargo Austria) e alcuni operatori locali (TO Delta e Alpe Adria)”.

Massimo Sofra, responsabile dell’agenzia MSC di Monaco, ha illustrato i dati di crescita della Mediterranean Shipping Company,  secondo operatore globale nel settore containers. Al momento impiega più di 500 navi, molte delle quali con capacità di 19.000 Teu, e Trieste, assieme a pochissimi altri porti europei, dispone di un pescaggio naturale di 18 mt per accogliere tali navi. Proprio per questo, Sofra ha rimarcato il grosso interesse di MSC di sviluppare Trieste quale hub per il centro Europa, con collegamenti marittimi diretti e settimanali con l’Estremo Oriente e l’intera area mediterranea.

I collegamenti ferroviari sono stati approfonditi da Antonio Gurrieri, AD di Alpe Adria. Gurrieri ha presentato nel dettaglio l’ampio network dei servizi intermodali e combinati che collegano direttamente i terminal dello scalo triestino ai principali nodi logistici del mercato tedesco (Monaco, Ulm, Burghausen e attraverso questi alle altre destinazioni interne, quali Francoforte, Colonia, Ludwigshafen, Duisburg, Leipzig, Berlino, Amburgo e Rostock), rimarcando l’efficienza del  servizio diretto su Monaco con resa rapida e garantita entro le 11 ore/tratta/treno.