Nel corso della Conferenza internazionale “Along the Silk Roads” organizzata da Fondazione per la Collaborazione tra i Popoli, Autorità Portuale di Venezia e Nankai University (Center for the Silk Road Studies), sono stati siglati due importanti “Memorandum of Understanding tra i porti chiave per lo sviluppo della nuova Via della Seta – Venezia e Tianjin – e tra le due aree industriali e logistiche di Porto Marghera e Binhai. Accordi che concretizzano la visione identificata nelle linea guida della “Silk Road Economic Belt and 21st Century Maritime Silk Road” redatta dalla Commissione Nazionale per lo Sviluppo e le Riforme e dai Ministri degli Esteri e del Commercio della Repubblica Popolare Cinese che intendono investire congiuntamente sulla costruzione di una rotta marittima integrata, sicura ed efficiente messa in opera dalle città portuali - e dai rispettivi Stati - poste lungo la Rotta della Seta.

Alla presenza del Ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, il Sindaco di Venezia Luigi Brugnaro ha firmato l’accordo di cooperazione con Shan Zefeng (Vice Governatore di Tianjin Binhai) per lo sviluppo congiunto di progetti nei settori dell’economia, scienza e tecnologia ma anche cultura e turismo. Le due aree “gemelle”, Porto Marghera e Tianjin Binhai New Area hanno molti aspetti in comune, la cooperazione mira infatti a promuovere ed incoraggiare lo sviluppo e gli investimenti delle imprese dei due Paesi diventando veri e propri partner.

L’adeguamento infrastrutturale consentirà di aumentare la competitività nella logistica sulla relazione tra UE e Cina sfruttando pienamente il fatto che la rotta dalla Cina via Venezia è quella che consente di ridurre al minimo i tempi e i costi di movimentazione marittima e terrestre dall’origine alla destinazione delle merci, rendendo così la via marittima della seta la via più efficiente per gli scambi commerciali tra i due continenti.

Per questo, lo sviluppo congiunto dei porti, sia infrastrutturale sia operativo, anche attraverso l’assistenza reciproca all’impiego di innovazioni tecnologiche ed organizzative, sono gli obiettivi al centro del secondo accordo siglato dal Presidente dell’Autorità Portuale Veneziana, Paolo Costa, e da Lu Wei del Porto di Tianjin, il più grande porto del nord della Cina che prevede di movimentare 20milioni di container entro il 2017.

Se, come prevede lo Shanghai International Shipping Institute, nel 2030 il traffico merci movimentato dai porti cinesi raddoppierà salendo a oltre 25 miliardi di tonnellate, con un traffico dei container sarà pari a 505 milioni di TEU, saranno almeno 40 i milioni di TEU che si muoveranno lungo la via della seta marittima da e per l’Europa. Da oggi i due scali lavoreranno insieme per rafforzare via mare il legame tra Oriente e Occidente grazie allo scambio di informazioni, piani e progetti innovativi utili per rinsaldare la rotta di Marco Polo.

In questo contesto, lo scalo lagunare, già individuato quale terminale occidentale della Via della Seta, assieme agli altri porti dell’Alto Adriatico (Ravenna, Trieste, Capodistria e Fiume), ricopre infatti un ruolo strategico per ragioni storiche, economiche e per le potenzialità di collegamento che dall’Alto Adriatico si irradiano verso il cuore dell’Europa manifatturiera che negli ultimi 15 anni si sta spostando sempre più da ovest ad est.