Le opportunità di sviluppo nel settore dei contenitori all'orizzonte temporale del 2030 sono il tema al centro di uno studio che, nel 2011, i porti del NAPA hanno commissionato alla Società inglese MDS Transmodal – nell’ambito del Progetto europeo “ITS Adriatic multi-port gateway”. Studio ripreso dall'Autorità Portuale di Ravenna nel suo nel suo Piano operativo triennale 2012-2014 da cui riportiamo alcune delle riflessioni più interessanti. E sempre attuali.

MDS ha impiegato un modello di simulazione della domanda che comprende una matrice origine–destinazione dei traffici containerizzati tra l’Europa continentale ed il resto del mondo (transhipment escluso). Successivamente, attraverso un algoritmo che ha utilizzato i costi complessivi di trasporto “door to door” – marittimi, portuali, stradali e ferroviari - è stata generata una ulteriore matrice nella quale ai singoli flussi merceologici sono stati associati anche i porti di transito. Ciò ha consentito di rendere evidenza della grande estensione dell’hinterland dei porti del Nord Europa che si assicurano oggi importanti quote di mercato di Paesi o regioni anche collocate geograficamente in prossimità dei porti del Nord Adriatico.
L’algoritmo sopra-richiamato ha costituito la base informativa per lo sviluppo degli scenari futuri per la valutazione dei quali MDS ha utilizzati, oltre ai trend relativi al contesto economico europeo ed ai flussi di traffico delle diverse categorie merceologiche esaminate, ulteriori sei parametri previsionali:

• prezzo del petrolio
• aiuti economici al trasporto ferroviario transalpino attraverso la Svizzera
• liberalizzazione del trasporto ferroviario
• lunghezza dei treni da/per i porti
• dimensione delle navi (nei porti NAPA e non NAPA), orientata dalle economie di scala delle compagnie armatoriali e dalle successive scelte di posizionamento
• internalizzazione dei costi esterni per tutte le modalità di trasporto

I risultati del modello di calcolo nello scenario c.d. di“sviluppo potenziale” sono riportati nella tabella seguente (dati in milioni di TEU):

                          2010             2015           2020            2030

NAPA                   1,3                1,7              4,0               6,0

Nord Europa       20,4             24,9            25,7             31,5

Tirreno                  3,6               4,2              4,9               6,0

Mar Nero              0,3               0,4              0,5               0,7

Altri                       5,3               6,5              7,7.              9,5

Totale                  31,0             37,6            42,8             53,5

Il significativo incremento (+348%) fino a 6 milioni di TEU del traffico container raggiunto complessivamente nei porti NAPA (non essendo stata prevista la suddivisione per singolo porto) nel 2030 è soprattutto dovuto alla capacità di ospitare a tale data navi da 11.000 TEU (8.000 TEU al 2020) e di operare con treni da 750 metri di lunghezza per consentire un migliore accesso (in termini di economicità ed efficienza dei servizi) ai mercati del centro-europa meridionale, dei Balcani e della pianura padana.
Sono state successivamente formulate anche analisi di sensitività allo scopo di testare l’impatto delle ipotesi più significative contenute nello scenario di “sviluppo potenziale”. I principali risultati emersi da tali analisi sono i seguenti:
a) nel caso non si riuscissero ad effettuare gli interventi di potenziamento previsti nei porti NAPA, il volume di traffico complessivo al 2030 si ridurrebbe a 2,6 milioni di TEU;
b) qualora invece si completasse l’infrastrutturazione dei porti ma non quella delle reti ferroviarie (non solo gli interventi di ultimo miglio ma soprattutto quelli per collegare efficacemente i porti NAPA ed il proprio hinterland potenziale), il valore del traffico attraibile sarebbe pari a 4,9 milioni di TEU.

Nelle sue conclusioni MDS segnala come principali driver di sviluppo in grado di influenzare in maniera significativa il trasferimento di quote di traffico tra Nord e Sud Europa e che dovrebbero quindi guidare le politiche di trasporto e le successive scelte non soltanto per il Nord Adriatico ma anche ai livelli nazionali ed europei:
• il potenziamento dei porti NAPA (fondali, banchine, piazzali)
• importanti investimenti nel settore ferroviario
• una maggiore liberalizzazione del trasporto ferroviario ed un più facile accesso al mercato da parte di nuovi soggetti imprenditoriali.

Federica Zar