Sta procedendo a passo spedito il lavoro preparatorio che dovrà portare alla stesura del nuovo Piano regolatore del Porto di Monfalcone, il quale dovrà finalmente sostituire il vecchio strumento, quello risalente al 1979, quando ben diverso rispetto all'attuale era l'andamento dei traffici.
 A Trieste, presenti tra gli altri la presidente della Regione Debora Serracchiani, con l'assessore alle Infrastrutture Mariagrazia Santoro e il sindaco Silvia Altran, il Comitato consultivo del Porto (di cui fanno parte, accanto alla Regione, Comune, Provincia di Gorizia, Compagnia portuale, Azienda speciale, Consorzio per lo sviluppo industriale, Capitaneria di Porto, spedizionieri, sindacati) ha esaminato una prima bozza di quelle che dovranno essere le linee guida per la stesura del documento.

Il nuovo strumento urbanistico dovrà tenere conto prima di tutto dell'andamento dei traffici che, nonostante la perdurante crisi economica che ha interessato anche l'interscambio commerciale via mare, ha fatto registrare un andamento in controtendenza rispetto ad altri scali nazionali, con incrementi medi annui di oltre il cinque per cento nell'ultimo quinquennio, frutto in particolare di quella che è stata definita "l'esplosione" della movimentazione di autoveicoli.

Da qui la necessità di superare le criticità strutturali esistenti, in particolare completando l'opera di dragaggio del canale di accesso (da portare gradualmente a una profondità di 13 metri), realizzando adeguate banchine di ormeggio, ampliando i piazzali di stoccaggio, potenziando il raccordo ferroviario.

Il nuovo Piano regolatore - che sarà assoggettato alla Valutazione Ambientale Strategica (VAS) e, per i successivi interventi, a Valutazione di impatto ambientale (VIA), con una netta semplificazione procedurale, come osservato dalla presidente Serracchiani - dovrà anche tenere conto della necessità di separare le attività nautiche da diporto da quelle portuali.

Naturalmente dovrà essere garantita la sostenibilità ambientale delle attività portuali. Da qui indirizzi precisi volti al miglioramento della qualità ambientale delle strutture dello scalo e forte attenzione alla tutela delle aree naturali vicine: il Carso e il Sito di importanza nazionale (SIN) "Canneto del Lisert" della Rete Natura 2000.
"Lo scalo di Monfalcone - ha detto la presidente Serracchiani a margine della riunione del Comitato portuale - deve poter operare in sinergia con i porti dell'Alto Adriatico, in particolare con Trieste, per il quale può essere complementare per quanto riguarda container e Ro-Ro. La Regione è interessata a creare tutte le condizioni affinché questo porto accresca la sua importanza".

FONTE: Regione Friuli Venezia Giulia
FOTO: Azienda Speciale per il Porto di Monfalcone