Oltre ai vantaggi indotti dal particolare regime di franchigia doganale vigente nei punti franchi del porto di Trieste, vi sono poi i vantaggi di natura sostanziale, derivanti dal particolare status giuridico dell istituto del porto franco di Trieste inclusi quelli riferibili al principio della libertà di transito ed accesso;
- Una quantificazione dei principali flussi del traffico di transito relativi al comparto delle "commodity" quotate presso le principali borse merci internazionali. Infatti il porto di Trieste è stato sede di importanti depositi permanenti di soft-commodity come: IBC (Istituto Brasilero do Cafè), CMB (Citrus Marketing Board) e AWC (Australian Wool Corporation).
Con l evoluzione del commercio internazionale, la liberalizzazione ed estensione degli accordi tra i paesi inizialmente aderenti al GATT alla OMC (WTO) ed il subentro della Comunità Europea nelle trattative a livello globale, il mercato delle negoziazioni sulle principali commodity è passato nelle mani degli stock-trader, soggetti privati dai grossi gruppi della finanza internazionale. Il regime degli stock a deposito è stato fortemente influenzato da tutto questo.
Trieste occupa una posizione rilevante nel Mediterraneo ed a livello europeo nel comparto delle commodity energetiche, con il terminal specializzato del gruppo TAL-SIOT, che rappresenta la più importante infrastruttura portuale per l approvvigionamento del mercato tedesco. Attraverso il porto di Trieste transita più del 40% del petrolio importato dalle raffinerie della Germania, il 100% del fabbisogno dell Austria e il 40% della Repubblica Ceca.
In quello delle soft-commodity, sono ancora operanti depositi permanenti a rotazione di due principali categorie di merci, il caffè ed i metalli non ferrosi, la prima quotata presso le
Borse di New York (
Arabica) e
Londra (Robusta), la seconda presso il
London Metal Exhange. Nella tabella di riferimento in allegato si può osservare il rapporto tra i movimenti delle singole commodity rispetto al traffico totale delle merci del porto di Trieste.
- Un progetto finalizzato di sondaggi mirati presso le principali aziende del Nord Est Italia dei settori industriali dell agro-alimentare, delle costruzioni ed impianti, ,meccanico, tessile, import/export e della logistica. Il fine del progetto è di misurare il livello di percezione presente sul mercato nazionale. La raccolta e l elaborazione dei dati consentirà di disporre di un campione rappresentativo atto a valutare il livello di conoscenza del porto di Trieste e dell istituto del porto franco e di impostare un portafoglio base di contatti industriali e commerciali per sviluppare un azione di marketing finalizzata alla promozione del porto.
Dai risultati emersi dall’indagine, si rileva che nel complesso delle operazioni-tipo esaminate, le posizioni di vantaggio per gli operatori ricoprono una incidenza del 73%, con una spiccata intensità dei vantaggi di natura commerciale, seguiti da quelli operativi, amministrativi e finanziari a pari livello.
Di particolare interesse anche l analisi del mercato delle commodity, ripartite nei principali comparti dei prodotti energetici e delle materie prime, con un impatto “ad valorem” che su base annua supera i 21 miliardi di Euro, con indubbi ritorni economici sull economia cittadina e regionale in termini di indotto socio-economico e finanziario.
Non ultime le opportunità offerte dal particolare regime dei punto franchi del Porto di Trieste sotto l aspetto fiscale dal credito doganale a 180 giorni, dagli abbattimenti sulle accise per le lavorazioni estero su estero, dal transito liberalizzato riferito al trasporto intermodale/combinato sulle direttrici internazionali.
L analisi, inoltre, diventerà strumento di promozione della Camera di Commercio di Trieste nelle sue azioni di marketing territoriale per attrarre investitori e creare occupazione.
Fonte: www.porto.trieste.it