si è svolta a Trieste presso la Centrale idrodinamica del Porto vecchio, la tavola rotonda sulla riforma dei sistemi portuali e logistici fra regole comunitarie e norme interne. Nel corso della giornata, è stato avviato un serio confronto fra Autorità portuali, politica e categorie produttive dei porti. Decisivo è apparso il contributo in particolare degli operatori portuali e molto significativo l’intervento di Ignazio Messina, amministratore delegato della Messina S.p.A., e di Tirreno Bianchi.

Molto importante il contributo dei professori Senn Antonini e Zunarelli dai quali è venuta fuori una proposta molto precisa di riforma della normativa portuale nella linea indicata dalla Serracchiani: l’Europa e le politiche europee devono influenzare le scelte di politica nazionali. Devono essere evitate le scelte autoreferenziali che non rispettino i principi di efficienza ed efficacia. Importanti di contribuiti di Monassi, presidente dell’Autorità portuale di Trieste, Prete, presidente dell’Autorità portuale di Taranto, Marcolin e D’Aste, segretari generali delle Autorità portuali rispettivamente di Venezia e Genova. Anche da loro emerge la spinta verso il superamento del frazionamento in porti piccoli immaginando l’Autorità come ente di regolazione anche impegnato nella realizzazione delle infrastrutture di accesso sui corridoi europei verticali ed orizzontali. Nel caso del porto di Trieste si è sottolineata l’importanza, ripresa dalla On. Serracchiani, di una modernizzazione ed attuazione del regime dei punti franchi che risponda ad una logica coerente con il diritto europeo.

Monassi e Serracchiani hanno concordato sulla necessità di una risposta forte alla crescente forza del porto franco di Amburgo che può essere attuata a Trieste valorizzando il regime internazionale in vigore. Secondo la Presidente Monassi: “abbiamo la fortuna di fruire di un porto che, unico in Italia, è stato oggetto di un Trattato che ne promuove la competitività internazionale attraverso un regime giuridico che va valorizzato e, scusatemi il termine, sfruttato nei limiti in cui la normativa internazionale lo consente”.

Dai presidenti Vilante Grillo e Valducci vi è stata testimonianza di attenzione alle esigenze che vengono dal mercato eventualmente apportando alcune modifiche chirurgiche al disegno di legge della legge 84 che, come ha sostenuto Francesco Nerli, si spera possa essere approvato entro la fine dell’anno. Ha concordato anche l’Assessore Riccardi che ha sottolineato l’importanza dei collegamenti ferroviari per la competitività del sistema ferroviario del Nord Adriatico ha portato l’esempio della politica portuale del Friuli Venezia giulia, prima Regione ad approvare una autonoma legge portuale. L’onorevole Cancian ha illustrato il lavoro relativo allo sviluppo del Core Network europeo.
Concludendo, in breve, è stato inaugurato un nuovo metodo e un nuovo dialogo per far sì che il mediterraneo possa iniziare a contribuire in modo significativo allo scenario dei traffici internazionali e per fronteggiare lo strapotere dei porti del Nord Europa, ancora molto evidente.


A conclusione dei lavori i Professori Borruso, presidente dell’ISTIEE, e Maresca, dell’Università di Udine, hanno sintetizzato i risultati emersi dalla giornata di lavoro auspicando un maggiore confronto fra operatori e istituzioni in vista delle prossime decisioni nazionali cosi come la possibilità del raffronto con un unico soggetto regolatorio. La tavola rotonda odierna costituisce la prima di una serie di riunioni che il cluster CLUB delle Infrastrutture e dei Trasporti svilupperà in tema di Autostrade, Ferrovie e Porti.