In forte incremento i traffici di merci varie del porto di Monfalcone, nel bimestre gennaio-febbraio 2011, con il raggiungimento di 599.514 tonnellate a fronte di 410.261 tonnellate del corrispondente periodo del 2010.

"Siamo in presenza di una chiara inversione di rotta - commenta il preseidente dell’Azienda Speciale per il Porto di Monfalcone Emilio Sgarlata - non tanto per la variazione percentuale del 46,13%, bimestre su bimestre, che potrebbe essere poco significativa, quanto perché anche il trend dell’ultimo trimestre del 2010 ha evidenziato, nel complesso, una variazione positiva a due cifre. Naturalmente, l’evoluzione dei prossimi mesi fornirà la conferma definitiva di un reale consolidamento della crescita".

Analizzando nel dettaglio la composizione del volume dei traffici, si rileva una vistosa variazione positiva dei metallurgici, che hanno raggiunto 236.275 ton movimentate, a fronte di 128.045 ton, quindi il 26,73% in più. "A questo proporsito vale la pena ricordare che il nostro porto e quello di Livorno rappresentano i primi due scali in assoluto del Mediterraneo per questo traffico".

Per quanto riguarda il traffico di autovetture, anche in questo caso notizie positive, con una variazione del 4,54% determinato da 11.059 unità.

Continua la flessione, invece, dei combustibili per la centrale Enel, che si attestano a 72.913 ton, rispetto a 112.690 ton del corrispondente periodo.

"Il consolidamento dei volumi i traffici degli ultimi cinque mesi - continua Sgarlata - evidenzia un sostanziale recupero delle posizioni pre-crisi: certo, il percorso futuro non sarà agevole, soprattutto se commisurato ai volumi storici che si ricorderà di ampio respiro. Infatti, da 2.955.816 ton del 2001 il porto è cresciuto fino a 4.411.900 ton del 2007, per attestarsi, nel 2010, a 3.087.560 ton. La flessione è, in buona parte, da imputare a importanti diminuzioni dei traffici relativi alla centrale Enel (-279.753 ton), e dei prodotti metallurgici (-865.548 ton), parte non più accolti in quanto considerati "rifiuto", parte trasferiti a Trieste e Porto Nogaro, a seguito della legge regionale 15/2004. In buona sostanza, quindi, nel periodo di crisi il porto di Monfalcone è iuscito a contenere la contrazione, in linea assolutamente con gli altri scali.
L’obiettivo è ora continuare nel processo di crescita, magari, come sembra, fuori dal tunnel della crisi, con l’intendimento di riagguantarne i volumi. Lo abbiamo giù fatto, lo rifaremo!".


Fonte: Ufficio stampa - Azienda Speciale per il Porto di Monfalcone