"Una svolta", secondo il sottosegretario all'Ambiente Roberto Menia, "un progetto di portata strategica", per l'assessore regionale alla Viabilità e Trasporti Riccardo Riccardi, la proposta Unicredit di realizzazione della "Piastra logistica del Friuli Venezia Giulia", progetto di ampliamento e sviluppo dei porti di Trieste e Monfalcone del costo di 1 miliardo di euro (70 per cento a carico del privato) con la prospettiva della movimentazione nell'Alto Adriatico di circa 2 milioni di Teu.

Una proposta progettuale che oggi a Trieste è stata illustrata nelle sue linee generali - "per una valutazione precisa ora occorre 'guardarci bene dentro', sottolinea l'assessore regionale - nel corso della prima parte della seconda giornata del convegno "Lo spazio mediterraneo della Mobilità", con gli interventi degli stessi Menia e Riccardi, dei responsabili di Unicredit Massimo Pecorari e Piergiorgio Peluso, del prof. Maurizio Maresca (Università di Udine) e di Ercole Incalza, per il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

"Tempi certi e velocità di intervento", è stato confermato da tutti i relatori, sono necessari per la concretizzazione di questo scenario della portualità del Friuli Venezia Giulia, anche perché le proiezioni future indicano che nel Mediterraneo ci sarà spazio "solo per 4/5, forse sei, grandi hub portuali", con il rischio, accennato da Maresca, che nessuno di questi trovi poi ubicazione in Italia.

L'assessore Riccardi ha in particolare evidenziato la "qualità" del progetto del Gruppo Unicredit, "poiché, forse per la prima volta, il privato guarda alla questione portuale a 360 gradi, analizzando e valutando nel suo possibile impegno finanziario non solo lo stretto ambito degli scali marittimi di Trieste e Monfalcone, andando invece a comprendere nel disegno strategico anche gli altri aspetti del sistema modale: dunque non solo porti ma anche ferrovie, autostrade, retroporti, infrastrutture di supporto e grandi assi internazionali, dal Corridoio V al Baltico-Adriatico".

"Un ragionamento quindi più complessivo e di ampio respiro, mentre e purtroppo, più in generale, nel nostro Paese i diversi sistemi modali non dialogano affatto; uno dei grandi limiti dell'Italia", rileva l'assessore regionale.


Ma Riccardi, nel suo intervento, ha posto l'accento anche sulla possibile "chiave di volta del successo" di questo progetto: "le competenze in materia portuale stanno in capo allo Stato, con un possibile ruolo della Regione solo se 'chiamata' a nuovi ruoli proprio da parte dello Stato centrale".


"Mi pare che oggi Roma stia chiamando il Friuli Venezia Giulia a svolgere queste fu
nzioni.

Le credenziali che la Regione può presentare sono l'esperienza del post-terremoto del 1976 e, più vicino a noi, quella legata al commissariamento, con il presidente Renzo Tondo, per la realizzazione della terza corsia autostradale sulla Venezia-Trieste: se lo Stato riterrà, ancora una volta, di darci nuovamente fiducia affidandoci nuovi compiti, la Regione di sicuro non si tirerà indietro", osserva Riccardi.

Ufficio stampa - Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

Trieste, 5 febbraio 2010