Svoltosi venerdì 30 settembre presso la sede dell’Autorità Portuale di Ravenna, il workshop "Porto di Ravenna, un progetto di prevenzione per la sicurezza sul lavoro tra esperienze e innovazione scientifica" ha toccato molti temi oltre che la prevenzione agli incidenti sul lavoro.

Il primo intervento ha introdotto il porto di Ravenna come leader incontrastato nei traffici locali e internazionali, presentazione supportata da stime aggiornate sui movimenti di merci, navi attraccate al porto, capienza del porto stesso.
Una panoramica è stata fatta sulla legislazione del porto e dell’Autorità Portuale ma anche sulla manutenzione del porto, operazione complessa per un grande spazio di lavoro come quello di Ravenna.

Presentati gli strumenti per la prevenzione agli infortuni e i corretti procedimenti nel rispetto delle norme, di tutte le attività svolte nel porto.

Il secondo intervento, curato dall’azienda USL di Ravenna – Unità Sanitaria Locale -, ha mostrato le prospettive di studio, valutazione e miglioramento sulla base di dati degli infortuni avvenuti in loco. L’indagine definisce il porto di Ravenna come luogo di attività economica a maggior rischio. Necessario risulta quindi un miglioramento delle tecniche di valutazione del rischio, con particolare riferimento a rischi come quello di intossicazione o di esplosione all’interno di ambienti chiusi, angusti come possono essere le stive.
Diventa quindi importante al fine di presentare progetti efficienti per migliorare l’ambiente di lavoro, la massima collaborazione tra Università, istituzioni e parti sociali.

Il terzo intervento è stato curato dalla Sezione di Medicina del Lavoro dell’Università di Bologna, offrendo una panoramica sul contributo della ricerca scientifica alla sicurezza delle attività portuali.
Ciò che emerge è l’importanza della segnalazione di ogni incidente, per poter fare in modo che non si verifichi mai più in seguito e l’importanza di un continuo flusso di informazioni per poter sapere ove un cambiamento è stato fatto, se il miglioramento è stato positivo, se ha portato o meno dei benefici, se non ci sono più stati incidenti in quel luogo, con quello strumento ecc.

L’ultimo intervento curato dalla Fondazione Alma Mater a testimonianza dell’azione sinergica tra università e impresa, ha presentato il nuovo modello per la valutazione di sistemi di gestione di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Questo modello, che vedrà la sperimentazione su aziende partecipanti al progetto, quali Automobili Lamborghini, Unicredit Group, Fincantieri, Unipol Gruppo Finanziario, verrà attuato in maniera sperimentale ma concreta, nel 2012.

Per scaricare le slide presentate al workshop degli interventi,
Primo intervento
Secondo intervento
Terzo intervento
Quarto intervento