Una sosta tecnica nel porto di Trieste per la nave-ricerca OGS-EXPLORA di proprietà dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale – OGS.
Ha gettato l’ancora il 14 di settembre, dopo mesi di navigazione che l’hanno vista coinvolta in attività di servizio, ma anche in due impegnative crociere scientifiche: EGLACOM 2008 in Artide (Isole Svalbard), dove i ricercatori hanno studiato la stabilità dei fondali marini locali e raccolto dati che permetteranno di comprendere meglio il paleo-clima e dunque il clima futuro; e GLAMAR 2009, dedicata allo studio di un sistema di rilievi sottomarini sulla piattaforma continentale del Mar Celtico e alla verifica dell’ipotesi che tali strutture siano state originate da acque di fusione provenienti dalla calotta glaciale.


Nave ed equipaggio riprenderanno nuovamente il largo, il 18 settembre, per due destinazioni: la prima in Alto Adriatico, dove verranno realizzati tre progetti di ricerca finanziati da OGS, e poi al largo delle coste romagnolo-marchigiane, per una ricerca finanziata da ENEL che riguarda il confinamento dell’anidride carbonica nel sottosuolo.

La prima delle prossime missioni in Alto Adriatico, spiegano i ricercatori, sarà però di natura scientifica. “Navigheremo nel Golfo di Trieste, seguendo il profilo costiero del Friuli Venezia Giulia dal Tagliamento fino a Punta Salvore, studiando il sottosuolo marino fino a una profondità di 1500 metri (il Golfo di per sé è poco profondo, poiché non arriva mai neppure ai 30 mt, NdA)” racconta Martina Busetti, esperta di geologia e geofisica marina di OGS. “È nostra intenzione acquisire dati sismici per approfondire una serie di dati raccolti nel 2005. In particolare, abbiamo individuato una faglia che corrisponde alla linea di costa e vogliamo capire se si tratta di una fagli attiva e magari determinarne l’età. Per far ciò, ci spingeremo a studiare il sottosuolo fino a 1200-1500 metri”.
Trieste, 17 settembre 2009

OGS-EXPLORA
Costruita nel 1973 nei cantiere di Elmsfleth, in Germania, dal 1988 l’OGS EXPLORA è di proprietà dell’OGS di Trieste; da allora partecipa attivamente all'esplorazione scientifica del continente antartico, ma effettua con regolarità anche servizi per conto terzi. Progettata e costruita per svolgere prospezioni sismiche finalizzate alla ricerca di idrocarburi, ha trovato ampio utilizzo nelle Campagne in Antartide. Nel corso del 2003 e del 2005 è stata sottoposta a importanti lavori di ammodernamento e di trasformazione con l'installazione di nuove strumentazioni scientifiche che la rendono idonea ad essere impiegata in campagne scientifiche multidisciplinari anche in acque polari. Le modifiche e gli adattamenti realizzati hanno consentito di rendere adatta questa nave non solo alle tradizionali attività di geofisica marina ma le consentono, oggi, di effettuare anche programmi di oceanografia fisica, biologia e sedimentologia.