Un taglio ai rifiuti grazie alle porte tagliafuoco ecologiche nel settore marine. È il progetto GGT Doors (Green Gas Tight Doors) a proporre delle innovative porte resistenti al fuoco, realizzate in un contesto di economia circolare all’interno della filiera navale. L’iniziativa, in fase di conclusione, verrà presentata il 18 luglio alle ore 11.00, presso Friuli Innovazione - l’InnovAction platform designata per il coordinamento e diffusione dell’iniziativa - nel corso di un evento incentrato sull’importanza della sostenibilità ambientale abbinata all’innovazione.
La Regione Friuli Venezia Giulia, recentemente classificata dalla Commissione europea tra le aree in cui si registrano le migliori performance in fatto di innovazione, conta un altro progetto virtuoso.
GGT Doors, co-finanziato dalla Regione con oltre 700.000 euro, nell’ambito del Por-Fesr 2014-2020, ha coinvolto Officine Del Bello MBM Srl, azienda attiva nel settore marine technology e leader nella produzione di porte tagliafuoco e stagne, Nanto Protective Coating Srl, affermata nello sviluppo di vernici nanotecnologiche innovative, e l’Università di Trieste con il Dipartimento di Ingegneria e Architettura e lo spin-off universitario MaterialScan Srl, che hanno fornito supporto scientifico alle attività di ricerca di nuovi materiali sostenibili e alla realizzazione del prototipo.
Maurizio Bigolin, presidente di Officine del Bello MBM Srl, capofila del progetto commenta così il lavoro svolto:
«Il prototipo realizzato è un punto di partenza che ci permette di continuare a sviluppare la ricerca su questo prodotto, per portare sul mercato europeo una porta green altamente performante.» Si tratta quindi di un progetto che tocca sia la sfera produttiva, migliorata dell’impiego di tecnologie green, sia quella commerciale con l’individuazione di nuovi mercati finalizzata all’arricchimento del tessuto produttivo regionale.
«Opportunità importanti come queste vanno colte, per introdurre e trasmettere il concetto di circular economy come un modello vantaggioso dal punto di vista economico e della produzione» commenta l’Università degli Studi di Trieste, che grazie al progetto ha potuto consolidare la conoscenza del nuovo materiale isolante sviluppato, insieme alla startup MaterialScan Srl, e già oggetto di domanda di brevetto europeo. Un materiale innovativo, appunto, composto esclusivamente da una componente riciclata (50%) e da additivi di origine naturale (50%): una ricetta studiata in base alla tipologia di scarto utilizzato per ottimizzare le proprietà meccaniche, acustiche e termiche del pannello.
Il risultato è il prototipo di una porta tagliafuoco per la tenuta al gas in grado di rispettare le più stringenti normative internazionali del settore Oil&Gas e, allo stesso tempo di abbattere di oltre il 10% l’impronta carbonica rispetto ad una porta realizzata con lana di roccia.
La LCA (Life Cycle Assessment) condotta durante il progetto ha dimostrato, infatti, che produrre una porta tagliafuoco con materiali innovativi genera una quantità inferiore di inquinamento di CO2 rispetto alla produzione tradizionale. Il prototipo, inoltre, punta a garantire la conformità ai requisiti normativi e offre alcuni vantaggi funzionali come il minor peso, minor spessore ed un migliore isolamento acustico.
Altro punto di forza sono gli additivi nanostrutturati sviluppati da Nanto Protective Coating Srl, che migliorano le funzionalità di rivestimenti e polimeri ottenendo maggiore resistenza alla corrosione e al fuoco, sfruttando nuove nanotecnologie proprietarie (nanoclay, nanosilice, grafene, sol gel).
Il suo contributo nella formulazione di vernici ritardanti delle fiamme altamente innovative, mescolate al materiale isolante, migliora la resistenza al fuoco e riduce del 30% l’emissione di fumi in caso di incendio, perché privi di sostanze tossiche.
Nel corso del progetto è risultato fondamentale il contributo e il confronto con il potenziale utilizzatore finale della porta sviluppata, identificato in Aiken Energy Group, azienda scozzese leader mondiale nella fornitura di moduli per navi e piattaforme. Un dialogo costante con il cliente finale che, in questo progetto e nella filiera navale, ha intravisto un ottimo potenziale: «La produzione friulana è da sempre sinonimo di garanzia e iniziative di questo genere consento di ottenere prodotti altamente performanti e in linea con le esigenze ambientali, di cui dobbiamo tenere maggiormente presente nel nostro mercato», commenta Gavin Beaton, Procurement Manager di Aiken Group, che interverrà all’evento del 18 luglio.
Di fronte all’impiego crescente di combustibili gassosi nei processi di costruzione di navi e nelle infrastrutture offshore e di terra, GGT Doors ha voluto contrastare questa tendenza attraverso lo studio e l’applicazione di soluzioni innovative in un’ottica di sostenibilità navale, contribuendo allo sviluppo della nicchia di eccellenza Friuli Venezia Giulia.