"Il Friuli Venezia Giulia è una delle regioni protagoniste della macrostrategia europea Adriatico-Ionica che poche settimane fa, lo scorso 24 ottobre, è stata approvata dal Consiglio Europeo: in questo nuovo contesto, anche in considerazione delle indicazioni dell'Unione Europea che pongono in primo piano le esigenze di una attenta pianificazione marittima integrata, il ruolo e la posizione 'geopolitica' del Friuli Venezia Giulia divengono cruciali nello scacchiere adriatico".
Lo ha sottolineato a Livorno la presidente della Regione Debora Serracchiani nel corso del convegno "Il mare: la sostenibilità come motore di sviluppo", promosso d'intesa tra i Ministeri dell'Ambiente e degli Affari esteri, alla presenza del sottosegretario Silvia Velo, in occasione del Semestre italiano di Presidenza dell'Unione europea.
Chiamata a relazionare nel contesto de "La gestione integrata del mare: un esempio regionale", la presidente Serracchiani ha ribadito il valore non solo politico, ma concreto e operativo della nuova macrostrategia che coniuga l'Italia ad altri sette partner di Croazia, Grecia, Slovenia, Albania, Bosnia-Erzegovina, Montenegro e Serbia, e sancisce il loro impegno assieme ai loro territori - e quindi per l'Italia alle proprie realtà regionali - a dare attuazione ad un piano coordinato e condiviso di investimenti su alcuni ambiti considerati prioritari per lo sviluppo di questa macroregione.
Nello specifico, poi, al Friuli Venezia Giulia, all'interno delle prossime progettualità adriatico-ioniche - è stato ricordato - è stato affidato il coordinamento delle politiche dedicate al trasporto marittimo. La macrostrategia Adriatico-Ionica è il terzo grande scenario europeo macroregionale, di area vasta, che viene ora ad affiancarsi a quella Baltica e a quella Danubiana, alle quali il Friuli Venezia Giulia "guarda comunque con eguale interesse", ha osservato Serracchiani.
Nei programmi che riguardano l'area adriatico-ionica, ha quindi rilevato la presidente, si inserisce a pieno titolo il progetto pilota Adriplan coordinato dalla stessa Regione Friuli Venezia Giulia assieme all'Istituto nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale di Trieste (OGS), specificamente dedicato proprio alla pianificazione marittima.
Il tema del mare e delle strategie marine e marittime si confermano prioritari per il Friuli Venezia Giulia e per questo motivo la Regione guarda sempre con particolare attenzione a tutti gli scenari dell'economia del mare, potendo contare, ha ricordato la presidente Serracchiani, su centri di ricerca d'eccellenza e su un sistema imprenditoriale imperniato su cantieristica e crocieristica (Fincantieri) "legati" nel Distretto Tecnologico della cantieristica e della nautica (Ditenave).
"Crescita e sviluppo", dunque, per il Friuli Venezia Giulia dalle politiche marittime comunitarie, tenendo comunque conto anche dell'esigenza di una contestuale protezione ambientale, che la Regione Friuli Venezia Giulia, d'intesa con il Ministero e per il tramite della propria Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente (ARPA), sta conducendo con specifici studi sull'inquinamento marino dovuto ai rifiuti.
Svolgendo un ragionamento su scala più ampia, Serracchiani ha osservato che "Il mare è stato trascurato dalla politica a livello nazionale ed europeo e spesso siamo vittime di questa assenza". In tale quadro "è necessario un piano strategico nazionale sul mare che dia priorità ai porti, per evitare una perdita di competitività." Bisogna ritrovare crescita e sviluppo, ha aggiunto Serracchiani, e il cluster marittimo può essere protagonista di questo cambiamento.

Fonte: Regione Friuli Venezia Giulia
Foto: Marino Sterle