Alla Centrale Idrodinamica è stata inaugurata la mostra "IL PORTO, LE NAVI E GLI ARMATORI DAL 1818 AL 1918”. A fare gli onori di casa il consigliere Antonio De Paolo e la dott.ssa Antonella Caroli, inoltre hanno preso la parola l’assessore Maurizio Bucci, il comandante della Guardia Costiera Cacci , la dott.ssa Francesca Trampus in rappresentanza dell’Autorità Portuale di Trieste, la prof. Giulia Giacomich presidente di Italia Nostra, l’ing Gualtiero Serafino vice presidente dell’ associazione Aldebaran e l’arch. Elisabetta Borghi.

La mostra è organizzata dall’Istituto di cultura marittimo portuale e dalla sezione triestina di Italia Nostra, in collaborazione e con il contributo della Provincia di Trieste, della la Regione Friuli Venezia Giulia, Il Comune di Trieste, l’Istituto Tecnico Nautico e il Ministero per i beni e le attività culturali.
Parte centrale della rassegna è rappresentata dal materiale dell’Associazione marinara Aldebaran, che dal 1951 svolge attività di studio, documentazione e modellismo navale.
La mostra, curata dal l’associazione marinara Aldebaran e allestita dall’arch. Elisabetta Borghi sarà aperta tutti i giorni dalle ore 9.30 alle 13.00 fino al 30 ottobre.
Dieci pannelli illustrano la storia degli armatori triestini a partire dal Lloyd Austriaco. Ciascun pannello ripropone le navi principali delle singole compagnie armatoriali e i loghi sociali che venivano riportati sulle bandiere e sui fumaioli, rendendo riconoscibile la proprietà dell’imbarcazione anche da lontano. Cinque spazi sono interamente dedicati alle sagome delle navi che hanno fatto la storia della marineria triestina.
Presenti 26 modelli in scala 1:200 di piroscafi e motonavi,e altri 41 modelli in scala 1:50 di barche tipiche dell’Adriatico.
Ognuna di queste navi ha dietro di sé una storia importante.
Il piroscafo “Arciduca Lodovico”, di 310 tonnellate di stazza lorda, fu costruito a Londra tra il 1835 ed il 1836 ed entrò in servizio come primo piroscafo per il Lloyd Austriaco, a Trieste, con il viaggio inaugurale il 16 maggio 1837. La rotta prevedeva 14 giorni di mare per 53 passeggeri, con destinazione finale Costantinopoli.


Il piroscafo “Austria”, di 1697 tonnellate di stazza lorda, è invece la prima nave ad essere stata costruita nell’Arsenale del Lloyd, nel 1865, dopo che i primi anni di attività dello stabilimento erano stati dedicati alle riparazioni di grandi navi. L’Arsenale fu fondato nel 1853 e completato nel 1861 raccogliendo al suo interno numerose officine che producevano ogni singolo pezzo necessario alla costruzione delle navi.
La sagoma inconfondibile del “Martha Washington” riporta invece all’epoca dei transatlantici. Fu costruito nel 1907 in Scozia per l’Unione Austriaca - Austro American Line e faceva servizio di linea sulla rotta da Trieste a New York. Dopo la prima guerra mondiale passò alla Cosulich Line, erede dell’Unione Austriaca, e finì i suoi giorni con il nome “Tel Aviv” nel 1934, in servizio per il Lloyd Triestino.
Oltre alle grandi navi però il porto di Trieste accoglieva anche imbarcazioni tipiche realizzate dagli squeraroli, che si tramandavano il mestiere di padre in figlio e lavoravano spesso senza l’ausilio di un progetto cartaceo. Sono presenti in mostra, fra gli altri, i modelli di una battana di Rovigno, di una batela gradesana, di una barcolana, di una bragagna e di un bragozzo.


Queste barche, spesso caratterizzate da colori vivaci tanto nello scafo che nella velatura, ricordano i pescatori che spesso passavano settimane intere in battute di pesca in laguna o in mare aperto, e poi portavano a vendere il pescato nell’area giuliana. Oppure arrivavano carichi di verdura e frutta dalle zone del Veneto e dall’Istria e spesso ormeggiavano nella zona adiacente il Canale del Ponte Rosso.
Altre imbarcazioni sono rappresentate dai disegni di Aldo Cherini e da altre 28 fotografie d’epoca scattate nel porto di Trieste. Il raffronto con gli edifici tutt’ora esistenti danno l’idea delle dimensioni di quei piroscafi, il cui numero sulle banchine del porto di Trieste ancora ci stupisce.
Quattro piani generali (Arciduca Lodovico 1837, Imperator 1887, Wien 1911 e Gablonz 1913) permettono di esplorare l’interno dei piroscafi.

Il costo del biglietto 3 euro è comprensivo della visita alla restaurata Centrale Idrodinamica.

Per qualsiasi informazione si può contattare l’Istituto di Cultura Marittimo Portuale.
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Ufficio Stampa: Istituto di Cultura Marittima Portuale di Trieste