Organizzatore: Associazione Friuli Europa (AFE)

Convegno "Lo sviluppo dei traffici ferroviari intermodali in Friuli e nella regione. La realizzazione del terminal portuale a Monfalcone in base al progetto UniCredit e Maersk"

Venerdi 4 febbraio alle ore 17.00
Sala convegni Valduga - Camera di Commercio di Udine, piazza Venerio - Udine



Programma

17.00 Apertura dei lavori al convegno
Renzo Pascolat, presidente di AFE - Associazione Friuli Europa

17.10 Introduzione generale
Maurizio Maresca, ordinario di diritto internazionale presso l’Università di Udine e Vice Presidente di Unicredit Logistics SpA

17.50 Dibattito aperto tra i partecipanti

18.50 Intervento conclusivo
Riccardo Riccardi, assessore alle infrastrutture e alla pianificazione territoriale della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

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Brevi considerazioni del prof. Maurizio Maresca sui temi che saranno all'esame del Convegno che AFE-Associazione Friuli Europa terrà alla Camera di Commercio di Udine:


"L’obiettivo dell’iniziativa è riflettere su un modello di regolazione e coordinamento della portualità dell’Alto Adriatico per il suo rilancio al servizio dell’Europa. Assumendo che si realizzino a breve i corridoi Monfalcone-Tarvisio e Capodistria-Lubiana, l’Alto Adriatico vedrà finalmente una offerta molto significativa di servizi portuali e trasportistici in regime di piena liberalizzazione. Un sistema che oggi non supera complessivamente 1000.000 di teu, sarà in grado e si porrà l’obbiettivo di servire l’Europa centrale e la pianura padana con volumi superiori a 5 milioni di teu.
Questo obiettivo pone la necessità della definizione fin da ora delle regole del gioco. Infatti le imprese pronte a partecipare alla realizzazione dei tre terminali di nuova generazione oggi allo studio (Capodistria, Monfalcone e Venezia) necessitano di regole assolutamente chiare e certe sia per quanto riguarda i tempi di costruzione sia per quanto riguarda le regole che presidiano i lavori. Ma, specialmente, è indispensabile che i protagonisti del traffico, che sostengono i lavori di realizzazione delle opere, e senza il cui impegno gli stessi non sono possibili, siano sicuri che le regole sul buon funzionamento del mercato ferroviario e portuale siano assolutamente garantite.

Ed in particolare che:
• per quanto riguarda il mercato ferroviario sia garantito l’accesso alla infrastruttura ferroviaria secondo i principi del diritto comunitario senza che sussista alcuna discriminazione o barriera che protegga i vettori nazionali (ed è appena da notare che l’esigenza di liberalizzazione è avvertita specie in quei Paesi dove il vettore nazionale non controlla il mercato internazionale del trasporto);

• per quanto riguarda il mercato portuale sia garantito l’accesso ai servizi portuali senza che sussista alcuna barriera o impedimento e senza che lo stesso sia subordinato ad autorizzazioni non necessarie.

In ogni caso occorrerà evitare imbarazzanti situazione di aiuto di stato che sostengano mercati che altrimenti non sopravvivrebbero, o situazioni di servizi portuali in regime di dumping od ancora differenze per quanto riguarda le condizioni di utilizzo delle infrastrutture da parte del terminalista.
Senza un contesto di regole è impensabile che finanza e traffici si impegnino. E presumibilmente la situazione di marginalità dell’area rispetto ai porti del nord Europa resterà confermata.

Occorre quindi individuare uno strumento di garanzia che quantomeno imponga il rispetto delle regole del mercato. Se poi questo strumento riuscirà anche a favorire la collaborazione per quanto riguarda una comune politica dei trasporti e la localizzazione delle infrastrutture dl sistema ( o ameno a individuare criteri comuni) sarà un passo ulteriore.
È chiaro perciò come questa linea possa in un futuro non lontano rafforzare un programma complessivo infrastrutturale e intermodale con al centro gli interessi di sviluppo delle attività economiche del Friuli e della intera regione Friuli Venezia Giulia".