La tavola rotonda dell’European Maritime Day svoltasi presso l’Area Science Park ha visto anche la partecipazione dell’Autorità Portuale di Trieste. L’evento è stato un importante momento di confronto e divulgazione sulle tematiche legate al mare in un’ottica di sostenibilità. Uno degli obiettivi dell'ultimo Libro Bianco sul futuro dei trasporti, adottato dalla Commissione Europea è portare avanti una politica competitiva e sostenibile. Lo sviluppo di modalità alternative al trasporto su gomma è diventato un imperativo che tutti dobbiamo rispettare. L’autostrada del mare che collega Trieste alla Turchia, la maggiore del Mediterraneo, è senza dubbio uno dei fiori all’occhiello del porto di Trieste, specie se pensiamo ai vantaggi di carattere ambientale che derivano dal decongestionamento del traffico su strada. Rimanendo in ambito regionale, va segnalato anche l’importante traffico di bramme ferrose, destinate ai laminatoi della zona industriale di Aussa Corno, che arrivano in Adriaterminal dal porto russo di Novorossjisk e da qui ripartono via chiatta per Porto Nogaro. Dal 2007 – anno in cui è iniziato il servizio - ad oggi, sono state movimentate circa 1.800.000 tonnellate. Un importante risultato se pensiamo che tale sistema di cabotaggio ha tolto dalle strade regionali l’equivalente di 62.000 trasporti via camion, corrispondente a circa 12,5 milioni di chilometri percorsi in meno su strada.
“L’operazione green port che si sta attuando con questa amministrazione, - afferma il Presidente Monassi - si focalizza anche su altri importanti progetti tra cui il cold ironing e lo sviluppo del fotovoltaico. Inoltre un grande progetto è in corso con il Ministero dell’Ambiente. A dicembre 2011 a Roma è stato sottoscritto con il Dicastero dell’Ambiente un Protocollo d’Intesa sul “Rilancio sostenibile delle aree del Porto di Trieste” finalizzato proprio alla promozione ed allo sviluppo sostenibile del territorio portuale e della sua economia. Grazie al Ministro Clini - continua Marina Monassi - si è superato finalmente quel clima di immobilismo determinato dalla nota problematica del SIN nel comprensorio portuale-industriale della nostra città, con l’adozione di un nuovo tipo di approccio che ha posto in prima linea il rilancio sostenibile delle attività insediabili nell’ambito delle aree del nostro scalo, con particolare riferimento ai siti da recuperare e riconvertire in termini funzionali. Ed è proprio in virtù di questo accordo che aree caratterizzate da una situazione di forte degrado ambientale, come quelle dove verrà costruita la piattaforma logistica e il terminal ro-ro, potranno essere bonificate con notevoli vantaggi dal punto di vista ambientale, oltre che economico”.

Fonte: Ufficio Stampa Camera di Commercio