Distretto o cluster? Se il primo si caratterizza per densità di imprese operative in filiera in un territorio ristretto, il secondo si contraddistingue per un allargamento dell’area geografica di riferimento e per un ampliamento delle relazioni verticali e orizzontali. Una distinzione, sviluppatasi nel tempo, che Roberto Grandinetti, professore ordinario di Economia e Gestione delle Imprese all’Università di Padova ha voluto ricordare nella sua introduzione alla tavola rotonda "Ridurre i costi del cliente di oggi per raggiungere il cliente di domani", organizzata da AREA Science Park e DITENAVE in occasione dell’European Maritime Day 2011.

E se oggi ha più senso parlare di cluster interregionali anziché di distretti - ha spiegato Grandinetti - che ruolo può assumere il Distretto tecnologico navale e nautico del Friuli Venezia Giulia? DITENAVE nasce da un’operazione un po’ artificiale, per mettere insieme attività e protagonisti che non sempre hanno dei collegamenti diretti: imprese grandi e piccole, istituzioni, centri di ricerca e di formazione. Il suo ruolo è creare relazioni virtuose che consentano alle diverse realtà di avere dei benefici nell’operare nel Distretto. Un’intuizione - ha ricordato Grandinetti - in linea con le strategie europee che promuovono con forza, da alcuni anni, le politiche di clustering a livello internazionale, volte ad aumentare la competitività di territori più ampi. Un progetto sostenuto dalla Regione Friuli Venezia Giulia che, per aumentare la competitività dei diversi settori produttivi, intende puntare su innovazione, crescita sostenibile e modernizzazione del mercato del lavoro.
DITENAVE è quindi un network di realtà diverse interconnesse da relazioni, con ulteriori possibilità di sviluppo, in ambiti specifici: ad esempio, un miglioramento di tutta la catena della subfornitura e dell’indotto attraverso "contratti di rete", l’integrazione delle competenze, la creazione di economie di scala, la globalizzazione degli attori.

Nell’ambito del Distretto tecnologico navale e nautico del Friuli Venezia Giulia - ha spiegato il presidente di DITENAVE, Livio Marchesini - può essere ottimizzato anche il rapporto tra cliente e fornitore, trasformandosi da commerciale a una relazione di partnership, dove vi è cioè una condivisione degli obiettivi e delle responsabilità: la filiera della fornitura, a fronte della garanzia di continuità lavorativa, collabora alla realizzazione dei prodotti e tale relazione impatta positivamente sulla competitività finale.

Federica Zar