Per poter essere davvero efficaci, le azioni politiche a sostegno della ricerca e dell'innovazione devono essere inserite in una visione integrata e condivisa, in una logica di "filiera", coinvolgendo tutti i portatori di interessi: pubblico e privato, logistica e manifatturiero, grandi e piccole imprese.

Queste le conclusioni del convegno "La filiera come strumento per creare valore e aumentare la competitività nell'economia del mare", che si è svolto il 18 maggio al Centro congressi di AREA Science Park. L'incontro è servito per fare il punto sull'attività di Ditenave, il distretto tecnologico navale e nautico, un'iniziativa voluta e sostenuta dalla Regione per valorizzare uno dei comparti produttivi più importanti del Friuli Venezia Giulia, quello appunto legato al mare.

I lavori sono stati aperti dall'assessore regionale all'Università e Ricerca, Roberto Molinaro, che ha sottolineato l'importanza di una "governance" unitaria. È seguita la relazione introduttiva di Roberto Grandinetti, dell'Università di Padova, sull'evoluzione dei distretti i quali, senza perdere i vantaggi tradizionali del radicamento territoriale e delle relazioni comunitarie, devono sempre più aprirsi alla dimensione globale, pensare e agire in questa logica.

Nella successiva tavola rotonda, si sono confrontati i rappresentanti dei diversi soggetti che partecipano al "Progetto Mare": Fincantieri, Ditenave, imprese della nautica da diporto del Friuli Venezia Giulia ma anche di altre regioni italiane.
Sono stati anche presentati i risultati dell'attività di formazione nell'ambito del distretto navale e nautico: dal novembre dello scorso anno, data di avvio del progetto, circa 400 allievi hanno seguito 37 diversi percorsi formativi. Quest'anno sono previste 130 attività che interesseranno 940 allievi di 70 imprese.


Fonte: Ufficio stampa - Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia