Iniziano a pesare i debiti e le obbligazioni, sui 4,7-5 miliardi di kune (tra i 644 e i 685 milioni di euro) di Brodosplit, il cantiere navale spalatino che negli ultimi mesi ha “congelato” possibili nuove ordinazioni e non riesce a ottenere nuove fideiussioni dal governo.

Secondo l’allarme lanciato dai sindacati interni, in seguito alla latitanza di nuove commesse già da metà settembre una buona parte delle maestranze potrebbe trovarsi in lista d’attesa. In particolare quelle dei reparti preposti all’assemblaggio delle nuove sezioni di scafo e al premontaggio. Fino a ottobre-novembre il lavoro sarebbe assicurato soltanto per i montatori di bordo e gli altri addetti alla finalizzazione delle cinque unità già in fase di allestimento avanzato.

Senza ordinazioni, tra non più di nove mesi, Brodosplit potrebbe chiudere. Un’amara prospettiva anche per BSO, il comparto della società dedicato alle costruzioni speciali che già sta vivendo una situazione critica in quanto i dipendenti vengono spostati continuamente da un reparto all’altro.