L’idea di affrontare il sovraffollamento delle carceri anche attraverso la realizzazione di strutture galleggianti nasce dall’impegno del Governo di favorire la costruzione di piattaforme galleggianti quale soluzione flessibile atta a far fronte all’emergenza carceraria, ribadito al tavolo della cantieristica aperto presso il Ministero dello sviluppo economico.

Forte della capacità di gestione di commesse complesse, con una pianificazione del lavoro e costi finali certi, e del know-how maturato nella progettazione duale delle navi da crociera, dei cruise ferries e delle navi militari, che presuppone un’oculata organizzazione dello spazio disponibile, Fincantieri è perfettamente in grado di realizzare strutture penitenziarie galleggianti sulla base delle peculiari esigenze della reclusione e nel rispetto della dignità della persona e dell’ambiente.

L’azienda ha dunque sviluppato un progetto di massima su richiesta dell’amministrazione penitenziaria, ipotizzando per questa soluzione molteplici vantaggi, quali tempi di consegna ridotti e certi (circa 24 mesi), l’utilizzo di aree portuali dismesse o banchine inutilizzate, dove le piattaforme saranno ormeggiate, che semplifica l’individuazione del sito rispetto a soluzioni tradizionali soprattutto in aree con limitata disponibilità di spazi a terra, e un’alta flessibilità operativa, che comprende le possibilità di spostamento in aree di emergenza e di riconversione ad altri usi (ad esempio per operazioni della Protezione Civile).

Si tratta di un progetto nuovo che nasce dall’esperienza di un’azienda all’avanguardia nei servizi forniti agli ospiti a bordo. Non la trasformazione o l’adattamento di una struttura preesistente quindi, ma una nuova costruzione, che non solo faccia tesoro delle esperienze positive e negative in questo campo di Gran Bretagna, Stati uniti e Olanda, ma che si ponga l’obiettivo di affrontare e risolvere attraverso soluzioni ad hoc, secondo le più moderne tecnologie, tutte le tematiche di vivibilità che l’amministrazione ha evidenziato o vorrà evidenziare in futuro.

Il progetto prevede 320 celle da 14 mq (più 2 mq di bagno) ciascuna, e alloggia un totale di 640 detenuti. Ha una lunghezza di 126 m, una larghezza di 33 m e un’altezza di 34,8 m, dimensioni che possono essere espanse in virtù della modularità del progetto. Le aree accessorie per detenuti (aule didattiche, laboratori, officine) si dispongono su una superficie di 5.000 mq, ai quali si aggiungono i 3.900 mq di uffici, aree colloqui, infermeria, sala polifunzionale e direzione. 2.700 mq sono di aree esterne. La cubatura è di 83.000 mc e la stazza lorda indicativa di 24.800 gt.

La piattaforma è progettata per restare permanentemente ormeggiata a una banchina in un’area protetta dai flutti, come in aree portuali, industriali, arsenali militari o tratti di costa non sfruttabili commercialmente o turisticamente. Il posizionamento a ridosso di una banchina rende l’accessibilità alla struttura galleggiante del tutto equivalente a quella di un carcere a terra.

Un "cordone ombelicale" che collega la piattaforma alla banchina consente il funzionamento della struttura senza la necessità di installare a bordo impianti particolarmente costosi e delicati. La manutenzione e la gestione tecnica della piattaforma verrebbero quindi ad avere gli stessi costi di un carcere a terra. Anzi, le tecnologie collegate all’acciaio potrebbero addirittura facilitare l’operatività della struttura.

Il modello a corpo triplo con una rotonda centrale garantisce la sicurezza dei detenuti e degli agenti. La presenza di locali comuni per detenuti (medicheria, barbiere, soggiorno, colloqui con direttore), situati sullo stesso piano di ogni sezione detentiva, consente una gestione più economica degli spostamenti dei detenuti all’interno dell’istituto.

Nella configurazione proposta è possibile tracciare percorsi separati per detenuti e agenti/impiegati/pubblico, nonché suddividere le aree detentive in varie sezioni di piccole dimensioni consentendo di utilizzare gli stessi spazi in diverse ore della giornata. In ogni caso, la suddivisione e la dimensione degli spazi interni ed esterni sarà regolata in base alle indicazioni che l’Amministrazione vorrà dare, secondo il tipo di detenzione e di trattamento che si vorrà realizzare.

Con questo progetto Fincantieri ritiene di poter dare il suo contributo concreto alle difficoltà di un sistema carcerario in cerca di soluzioni dignitose e funzionali, rispondendo a esigenze sensibili per l’amministrazione penitenziaria, per le comunità e per i territori.